7 Aprile 2019

Ciclovia Adriatica 2 (Salento 4): Costa di Brindisi







Questa seconda tappa della Ciclovia Adriatica corrisponde alla quarta tappa della nostra Ciclovia del Salento. Le tracce gpx e per google heart sono disponibili nella pagina introduttiva Ciclovia Adriatica.

Salento

da San Cataldo a Brindisi

Con San Cataldo finisce il tratto dove si pedala prevalentemente su sterrati e sentieri sugli scogli. Ora inizia il tratto dove prevale l’asfalto, spesso lontano dal mare, con qualche breve tratto su sentieri.
Iniziamo con un lungo giro nell’entroterra a causa della presenza di un poligono di tiro militare. Dobbiamo anche fare qualche decina di metri su una strada a 4 corsie. Ritroviamo il mare a Frigole con l’impianto della “Bonifica di San Cataldo”.

Frigole

Con Frigole inizia anche un susseguirsi di orribili lottizzazioni “a pettine” senza lungomare. Con una strada tra le case parallela al mare, in parte affiancata da una pista ciclabile, raggiungiamo il porticciolo

Frigole

e diamo un occhiata al mare.

Frigole

Lasciamo la ciclabile

Frigole

per puntare su Torre Chianca. La strada corre parallela al mare ma all’interno anche per la presenza dei bacini della bonifica. Raggiungiamo la torre

Torre Chianca

e poi la lottizzazione e diamo uno sguardo alla costa che non sembra granchè.

Torre Chianca

Ma dopo qualche centinaio di metri compare una duna meravigliosa,

Torre Chianca

se non ci fossero le case a deturpare il paesaggio.

Torre Chianca

Alla fine dell’abitato un piccolo angolo carino: un ponticello

Torre Chianca

ci permette di scavalcare un fiumicciatolo che collega il mare

Torre Chianca

con un laghetto.

Torre Chianca

Quindi ricomincia un’altra lottizzazione “a pettine” che ci costringe a pedalare sulla provinciale tra due file di case. Solo a Torre Rinalda ci affacciamo di nuovo sul mare.

Torre Rinalda

Subito dopo inizia un bel tratto di dune fino a Casalabate. Purtroppo niente strade o sentieri costieri e dobbiamo raggiungere Casalabate con la provinciale. Qui finalmente il mare

Casalabate

ed anche un’esplosione di buon senso: una lunga passerella pedonale alle spalle della duna.

Casalabate

Interrotta a metà da una montagna di sabbia aggirabile.

Casalabate

Finita la passerella rientriamo in “paese”, incontriamo anche una mini ciclabile, e sbuchiamo sul lungomare pedonale di Casalabate.

Casalabate

Dopo Torre Specchiolla

Torre Specchiolla

lasciamo il mare per un breve tratto e torniamo sulla costa a Lindinuso (nella foto, la duna a Mosquito beach).

Lindinuso

Al termine di Lindinuso, bisogna attraversare un canale artificiale con un ponticello con qualche gradino

Lindinuso

e quindi ancora lungo il mare prima sullo sterrato e poi su asfalto.

Lindinuso

Siamo in località “Presepe”. Breve deviazione all’interno e ritorniamo sul mare. Qui stanno rifacendo il lungomare e anche una ciclopedonale, alle spalle della duna, che termina a Torre San Gennaro.

Lindinuso

Da qui un bel lungomare fino a Campo di Mare (nella foto).

Campo di Mare

Non ci sono più strade sul mare e inoltre dobbiamo evitare il più possibile l’area industriale di Brindisi. Andiamo a prendere prima la provinciale 87 e poi, all’altezza della centrale elettrica di Cerano, la numero 88. La campagna è bella e molto coltivata. Alla fine della provinciale non si può evitare un breve tratto di stradoni da area industriale, poi un quartiere di case popolari e sbuchiamo nella zona portuale. Un breve tratto contromano e arriviamo alla zona doganale e quindi sul molo del porto interno. In fondo si vede il monumento al marinaio d’Italia.

Brindisi

da Brindisi a Costa Merlata

Da quando è stata pedonalizzata la banchina del porto interno di Brindisi, questa parte della città è diventata molto bella. Dopo pochi metri sulla banchina, alla nostra sinistra compare la scalinata terminale della via Appia e la colonna.

Brindisi

Costeggiamo il mare fino all’attracco delle barche e poi risaliamo la strada lastricata passando affianco alla fontana fascista. Seguendo la traccia gpx entriamo in città per aggirare il seno di ponente del porto e risbuchiamo sul mare in prossimità dei cantieri e della lega navale avendo di fronte l’arsenale della Marina Militare.

Brindisi

Una pista ciclabile ci porta fino al Villaggio Pescatori dove scendiamo sul molo con una bella vista panoramica (a sinistra si vede la colonna terminale della via Appia).

Brindisi

Risaliamo sulla strada per affacciarci sul porto dalla base del monumento al marinaio d’Italia. Sotto, il seno di ponente

Brindisi

e il seno di levante.

Brindisi

Riprendiamo quindi la strada verso il Marina di Brindisi e, prima di lasciare la città, facciamo un giro sul grande molo che protegge il porto esterno dai venti da nord. Misura ben 2200 metri fino al fanale verde di ingresso al porto ed è solo pedonale.

Brindisi

Nella foto sotto si scorge in lontananza il fanale rosso e quindi si ha una idea delle dimensioni del porto esterno.

Brindisi

Tra la terraferma e il molo c’è la diga nord da cui si ha una vista panoramica sul Marina e il castello aragonese.

Brindisi

Lasciamo Brindisi con una provinciale che costeggia il mare e dopo un chilometro entriamo nello sterrato del parco comunale di Punta Penne e Punta del Serrone. Un ex poligono di tiro dell’Aviazione trasformato in un delizioso parco con passerelle di legno che permettono di camminare in riva al mare.

Punta Penne e Serrone

Rientriamo sulla provinciale e costeggiamo il mare fino ad Apani.

Brindisi

Brindisi

Prima della superstrada prendiamo la complanare che ci porta alla Riserva di Torre Guaceto. Nella riserva non ci sono piste sul mare e quindi bisogna pedalare prima sullo sterrato al confine con la superstrada, poi con un sottopasso andare sulla complanare ovest e poi rientrare sullo sterrato

Torre Guaceto

che porta all’ingresso principale di Torre Guaceto. Nella foto sotto la costa est della riserva.

Torre Guaceto

Entriamo dall’ingresso principale e andiamo verso la torre. Sotto, Torre Guaceto, l’isolotto difronte e una spiaggetta.

Torre Guaceto

Torre Guaceto

Torre Guaceto

Riprendiamo la nostra strada sul limitare sud e poi ovest della riserva e la lasciamo affacciandoci alla sua spiaggia ovest.

Riserva Torre Guaceto

Il percorso ora si snoda prima alle spalle della duna su sentieri spesso insabbiati

Riserva Torre Guaceto

Riserva Torre Guaceto

e poi inizia un tratto tra scoglio e terra che avrebbe bisogno di essere pulito da tutta la plastica portata dal mare. Poco prima di Specchiolla inizia la stradina asfaltata dove, nella parte urbana, è ricavata una ciclabile. La costa è frastagliata e rocciosa.

Specchiolla

Dopo Specchiolla ritorna la sabbia,

Torre Santa Sabina

pedaliamo anche sulla battigia

Torre Santa Sabina

Torre Santa Sabina

e arriviamo a Torre Santa Sabina.

Torre Santa Sabina

Torre Santa Sabina

Ora il percorso sarà quasi sempre su terra e scoglio, si attraversano parecchie baiette con la sabbia scendendo a volte dalla sella. Sotto, una di queste baie subito dopo Torre Santa Sabina.

Torre Santa Sabina

Da Lamaforca

Lamaforca

al villaggio Valtur

Villaggio Valtur

si pedala sugli scogli tra il mare e gli alberi e/o la macchia mediterranea. Si arriva così a Torre Pozzelle. In primavera 2023, rifacendo una parte del percorso, abbiamo trovato il sentiero in prossimità della Torre sbarrato:

Torre Pozzelle

aggiriamo l’ostacolo andando verso la spiaggia (pedalabile)

Torre Pozzelle

e, con un brevissimo tratto sugli scogli,

Torre Pozzelle

ritorniamo sul sentiero verso la torre.

Torre Pozzelle

Proseguiamo verso Costa Merlata tra macchia mediterranea e scogli. Dopo un’ultima baia

Torre Pozzelle

che aggiriamo andando a sinistra

Torre Pozzelle

e rientrando a destra dopo una decina di metri,

Torre Pozzelle

facciamo un ultimo passaggio sugli scogli

Costa Merlata

prima di Lama Montanaro che bisogna attraversare a piedi sulla sabbia.

Costa Merlata

Qui scopriamo che la comoda rampetta, a sinistra nella foto sopra, che nel 2020 ci ha permesso di risalire dall’altra parte, è stata eliminata (foto sotto)

Costa Merlata

e quindi bisogna trasportare la bici sulle scale o arrangiarsi sugli scogli.

Costa Merlata

Risaliti dall’altra parte, dopo una foto a Lama Montanaro

Lama Montanaro

proseguiamo lungo la costa ma Lama Santa Lucia ci sbarra il passo e quindi dobbiamo risalirla fino a incontrare il segnale di ciclabile.

Costa Merlata

Seguendo la ciclabile attraversiamo la “lama”, cioè il fosso, e ritorniamo al mare andando a sinistra dopo il cancello.

Costa Merlata

Un breve vialetto che costeggia una cala,

Costa Merlata

ci conduce a una strada sul cui altro lato inizia una ciclabile sterrata

Costa Merlata

con una magnifica vista sulla costa.

Costa Merlata

Costa Merlata

Costa Merlata

In prossimità di una casa rossa

Costa Merlata

bisogna risalire Lama Gorgognolo,

Costa Merlata

superarla con un ponte,

Costa Merlata

e ritornare al mare dall’altra parte. Ancora un po’ di ciclabile

Costa Merlata

prima di incontrare le prime case di Villanova e l’asfalto. La strada, che presenta una ciclopedonale prima a destra e poi a sinistra, si allontana dal mare. Quando vediamo l’indicazione “porto” la seguiamo e arriviamo sul porto di Villanova.

Costa Merlata

Lo costeggiamo, passiamo in prossimità del castello

Costa Merlata

e proseguiamo verso Diano Marina dove scattiamo l’ultima foto alla costa

Costa Merlata

prima di rientrare verso la complanare della statale 16. La complanare termina con l’ingresso del villaggio di Rosamarina e quindi dobbiamo prendere la carreggiata principale verso Bari per 2 chilometri. Usciamo appena possibile seguendo l’indicazione Ostuni, sottopassiamo la carreggiata principale e, alla rotonda, prendiamo per Cisternino. Siamo sulla complanare lato monte che, essendo sopraelevata, offre una magnifica vista sulla costa.

Torre Canne

Dopo 1,6 chilometri troviamo sulla sinistra l’indicazione via Traiana:

Torre Canne

andando a sinistra chiudiamo il giro del Salento ritornando a Cisternino, andando diritti si prosegue lungo la Ciclovia Adriatica.

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