19 Settembre 2021

Ciclovia del Pollino (ex ferrovie calabro lucane): da Mormanno al mar Ionio







Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla pagina introduttiva: Ciclabili ex ferrovie, vie Verdi.

ex ferrovia calabro-lucana Morano calabro

Entriamo in Mormanno con la provinciale e al primo belvedere fotografiamo la valle da cui proveniamo.

Mormanno

Passiamo davanti alla chiesa

Mormanno

Mormanno

e un successivo squarcio tra le case ci permette di fotografare il “presepe”.

Mormanno

Usciamo da Mormanno e sulla destra si scorge la vallata di Campotenese con il laghetto artificiale.

Campotenese

Scendiamo verso la valle e sotto il ponte autostradale compare l’inizio di una ciclopedonale.

Campotenese

La prendiamo subito dopo il ponte

Campotenese

ma la possiamo percorrere solo per 500 metri: un cartello indicatore ci fa tornare sulla provinciale. La ciclabile infatti si arresta poco dopo all’ingresso di una galleria:

Campotenese

qui inizia il tratto di ex ferrovia oggetto del finanziamento deliberato nel 2022 dalla Regione Calabria. Proseguiamo con la provinciale poco trafficata fino alla “Catasta”:

Campotenese

è un punto di accoglienza del Parco Nazionale del Pollino. Subito dopo, all’incrocio sotto,

Campotenese

giriamo a destra e prendiamo la nuova ciclopedonale che verrà inaugurata ufficialmente a maggio 2022 ma è già percorribile.

Campotenese

La pista prosegue nella vallata di Campotenese

Campotenese

Campotenese

fino alla prima galleria.

Campotenese

Tutte le gallerie hanno una leggera illuminazione permanente che viene maggiorata automaticamente al passaggio dei ciclisti. Sbuchiamo nella vallata di Morano calabro

Morano Calabro

e cominciamo una ripida discesa con vista prima sul massiccio del Pollino

Morano Calabro

Morano Calabro

Morano Calabro

Morano Calabro

Morano Calabro

e poi sulla montagna che lo fronteggia.

Morano Calabro

Morano Calabro

La discesa prosegue ripida tra gli alberi

Morano Calabro

Morano Calabro

fino alla ex fermata di Carbonaro.

Morano Calabro

Si continua ora a scendere più dolcemente fino all’ultima galleria che è anche la più lunga.

Morano Calabro

Morano Calabro

All’uscita della galleria si intravede più chiaramente il castello di Morano Calabro.

Morano Calabro

La ciclabile termina momentaneamente sulla provinciale

Morano Calabro

che percorriamo per 300 metri fino a un incrocio sulla sinistra: al di là della piazzuola centrale si intravede la continuazione della ciclabile.

Morano Calabro

Riprendiamo la ciclabile

Morano Calabro

che termina quasi subito su una stradina veicolare che ci porta

Morano Calabro

al casello prima dell’ex stazione di Morano.

Morano Calabro

Sotto, l’ex stazione di Morano: sulla destra si nota il reparto “lampisteria”.

Morano Calabro

Dopo la stazione si continua brevemente su strada.

Morano Calabro

Sotto, una panoramica di Morano con a destra la stazione.

Morano Calabro

Dopo 500 metri inizia nuovamente la ciclopedonale.

Morano Calabro

La pista è in cemento con una magnifica vista.

Morano Calabro

Incontriamo un altro casello trasformato in abitazione

Morano Calabro

e proseguiamo sempre con la valle sulla destra.

Morano Calabro

Morano Calabro

Passiamo la provinciale con un ponte e intravediamo Castrovillari nella vallata a sinistra.

Castrovillari

Una bella discesa ci porta verso il paese. La ciclabile si interrompe brevemente poco prima di un casello-abitazione e poi riprende con l’ultima discesa.

Castrovillari

Alla fine della discesa termina la ciclabile e, seguendo il cartello Castrovillari, passiamo davanti ai vecchi edifici della stazione ora al servizio degli autobus.

Castrovillari

Subito dopo svoltiamo a sinistra e nel piazzale della stazione fotografiamo una vecchia locomotiva.

Castrovillari

Per riprendere il cammino dobbiamo tornare indietro per qualche centinaio di metri perché il sedime ferroviario successivo alla stazione è occupato dal deposito degli autobus. Ritorniamo su Corso Calabria a destra e poi via dell’industria fino al cartello che indica la ciclovia per Civita. Seguiamo e ritroviamo un vecchio ponte ferroviario diventato ciclopedonale.

Castrovillari

Proseguiamo diritto e probabilmente la strada che percorriamo è sopra o immediatamente a fianco dell’ex ferrovia. Infatti, circa 3 chilometri dopo il ponte, troviamo l’ex stazione di Frascineto-Pietà (sotto).

Castrovillari

Difronte c’è l’area pic nic della sorgente della Pietà.

Castrovillari

Castrovillari

Passiamo davanti alla stazione su un ponte diventato ciclopedonale.

Castrovillari

La pista in cemento si interrompe presto e continuiamo sul sedime ferroviario con un sentiero adatto solo a mountain bike.

Castrovillari

Al primo incrocio con stradina asfaltata tiriamo dritto

Frascineto

e rimaniamo sul tratturo non asfaltato anche al secondo incrocio.

Frascineto

Passiamo sotto il ponte autostradale

Frascineto

e, dopo pochi metri, prendiamo a sinistra (foto sotto)

Frascineto

per affacciarci sull’asfalto dove prendiamo a destra. Una decina di metri e prendiamo a sinistra all’incrocio sotto.

Frascineto

Si prosegue su asfalto, più o meno parallelo al sedime ferroviario inglobato nei campi, fino a quando la stradina asfaltata fa una svolta a gomito a sinistra (sotto).

Frascineto

Noi prendiamo diritto che, probabilmente, è il sedime ferroviario. Quando incrociamo nuovamente l’asfalto (sotto),

Frascineto

invece di proseguire sul sedime ferroviario, prendiamo a destra e subito a sinistra per fare una parallela asfaltata. In fondo si intravede un ponte dell’acquedotto.

Frascineto

Appena superato il ponte e la ex stazione di Eianina, si abbandona l’asfalto e si prende a destra il tratturo, purtroppo segnalato dalla monnezza (sotto).

Frascineto

Fotografiamo il ponte dall’altro lato

Civita

e proseguiamo sul tratturo per 700 metri.

Civita

Alla fine sbuchiamo sull’asfalto all’incrocio sotto.

Civita

Il sedime ferroviario è la stradina diritta con il divieto di accesso. La imbocchiamo e dopo qualche decina di metri troviamo la ex stazione di Civita.

Civita

Civita

Ancora un centinaio di metri e dopo un casello-abitazione

Cassano allo Ionio

inizia la lunga discesa verso Cassano allo Ionio.

Cassano allo Ionio

In fondo alla discesa la stazione di Cassano-Catena, diventata una casa privata, situata sotto al santuario.

Cassano allo Ionio

Noi prendiamo a destra e scendiamo sul lato destro della valle mentre la ex ferrovia continua sul lato sinistro quasi sempre in galleria (nella foto sotto si intravede l’imbocco di una galleria).

Cassano allo Ionio

In vista di Cassano allo Ionio, l’ex ferrovia esce dalle gallerie e con un lungo ponte (sotto)

Cassano allo Ionio

si riporta sul lato destro. Superato lo sbocco del ponte facciamo un brevissimo tratto sul sedime ferroviario

Cassano allo Ionio

e dopo poco siamo alla ex stazione di Cassano allo Ionio, trasformata in bar.

Cassano allo Ionio

Proseguiamo sulla provinciale attraversando il paese e troviamo le ultime tracce della ferrovia in località Garda. Prima un ponte

Cassano allo Ionio

e poi l’ex stazione Garda.

Cassano allo Ionio

Ora non c’è più traccia della ferrovia salvo che alla stazione di testa di Spezzano Albanese. Ma siamo ormai in pianura senza alcun panorama interessante e non vale la pena andare fino a Spezzano. Perciò scendiamo verso il mare in direzione di Sibari per incontrare un nostro percorso che va verso Taranto lungo la costa ionica, dopo aver individuato la strada con il minor traffico automobilistico.

Altri percorsi su ex ferrovie qui.