6 Aprile 2022

Milano-Pavia-Genova in bici







</p> <h1>da Milano a Genova</h1> <p>Percorso di 159 km fatto in primavera 2022 e aggiornato nel 2023 con la nuova ciclabile sull’argine del Naviglio Pavese in uscita da Milano. Fino al ponte sul Po si pedala quasi sempre su ciclopedonali o sterrati, dopo il ponte su strade secondarie con scarso traffico. Poi ex statale dei Giovi anche questa poco trafficata. Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Eurovelo 8.

Naviglio Pavese

Partiamo dalla darsena di Milano con una foto al Naviglio Pavese

Naviglio pavese

che scorre verso il Ticino. Prendiamo l’argine destro e usciamo dalla città. All’inizio l’argine è a traffico limitato poi inizia la nuova ciclopedonale (sotto).

Naviglio pavese

Dopo circa 2 chilometri

Naviglio pavese

Naviglio pavese

la pista si interrompe brevemente con una zona a traffico limitato (sotto)

Naviglio pavese

e riprende tra il naviglio e un parco

Naviglio pavese

Naviglio pavese

fino alla chiusa di Conca Fallata (sotto).

Naviglio pavese

Qui nuova interruzione di 300 metri fino al ponte sul canale del Lambro meridionale (sotto)

Naviglio pavese

per riprendere dapprima disegnata sull’asfalto

Naviglio pavese

e poi di nuovo in sede propria.

Naviglio pavese

Dopo circa 1 chilometro

Naviglio pavese

termina definitivamente in prossimità di un ponte.

Naviglio pavese

Si continua su strada veicolare fino ad Assago dove inizia una ciclopedonale aperta al traffico vicinale.

Naviglio pavese

Naviglio pavese

A Rozzano troviamo una chiusa

Naviglio pavese

Naviglio pavese

che un tempo era presidiata. Sull’edificio giallo a destra c’è la scritta “genio civile – guardia idraulica”. Proseguiamo sempre sull’argine destro, superiamo il cimitero di Moirago

Naviglio pavese

e a Badile passiamo sull’argine sinistro.

Naviglio pavese

Naviglio pavese

Il fondo della pista rimane asfalto fino ai sottopassi di un nodo stradale a Binasco per diventare subito dopo sterrato stabilizzato.

Naviglio pavese

Superiamo un’altra chiusa a Casarile

Naviglio pavese

e arriviamo alla Certosa di Pavia che fotografiamo in lontananza.

Naviglio pavese

Sempre con il naviglio sulla nostra destra proseguiamo verso Pavia. Al primo ponte che scavalca il naviglio ci sono dei lavori in corso e quindi lo scavalchiamo al secondo ponte (sotto)

Pavia

per prendere un tratto di ciclabile sull’argine destro.

Pavia

Dopo 100 metri, sempre rimanendo sulla ciclopedonale, attraversiamo la piazza e entriamo nel centro storico.

Pavia

Ancora un tratto di ciclabile e poi, al semaforo, attraversiamo a destra e scendiamo in strada per entrare nella zona ciclopedonale.

Pavia

Alla fine dell’area chiusa al traffico entriamo sul Ponte Coperto.

Pavia

Una foto al Ticino

Pavia

e alla fine del ponte andiamo a sinistra e seguiamo il senso unico.

Pavia

Sbuchiamo subito a un bivio dove a sinistra si può salire sull’argine o stare sotto: è lo stesso, sopra c’è il panorama e sotto la ciclabile.

Pavia

Comunque, dopo 200 metri, anche la ciclabile termina sull’argine in corrispondenza del canale Gravellone.

Pavia

La strada continua sull’argine per 700 metri e poi scende a destra in direzione di Travacò Siccomario. Quasi subito incontriamo una ciclabile

Travacò Siccomario

che seguiamo fino alla fine. La ciclabile termina all’ingresso del paese e noi prendiamo a sinistra in direzione dell’argine del Po che raggiungiamo dopo 2 chilometri. Prendiamo a destra l’argine sterrato

Travacò Siccomario

con un bel panorama sulla campagna.

Fiume Po

Pedaliamo sullo sterrato fino al ponte sul Po della statale dei Giovi

Fiume Po

che dobbiamo purtroppo prendere. È il primo tratto trafficato dalla partenza. Una foto al Po dal ponte

Fiume Po

e alla prima rotonda prendiamo a destra per Bastida Pancarana. Il traffico diminuisce radicalmente e dopo 3 chilometri di strada veicolare saliamo sull’argine.

Fiume Po

L’argine è chiuso da una sbarra che si aggira facilmente. Dopo circa 1 chilometro di sterrato sbuchiamo sulla provinciale che è salita sull’argine. Dopo 100 metri, argine e provinciale si separano nuovamente e, visto lo scarso traffico, proseguiamo sull’asfalto. Attraversiamo vari paesini mantenendoci paralleli al Po fino a Silvano Pietra. Qui per andare verso il Po bisogna prendere a destra mentre noi proseguiamo diritto in direzione Tortona-Genova. Attraversiamo il centro di Casei Gerola per evitare il traffico e ne usciamo con un viale alberato

Casei Gerola

che ci porta su una stradina di campagna asfaltata. In fondo giriamo a sinistra in direzione di Pontecurone: anche qui attraversiamo il centro

Pontecurone

per evitare il traffico. Alla fine però, inevitabilmente si va sulla ex statale dei Giovi che percorriamo per 6 chilometri fino a Tortona. Anche qui passiamo per il centro storico che è a traffico limitato.

Tortona

Tortona

Verso la fine entriamo in un brevissimo divieto di accesso in zona pedonale e al termine di quest’area un po’ di marciapiede per scendere poi comodamente in strada alla rotonda. Ovviamente, come al solito, abbiamo atteso il passaggio di ciclisti locali per imitarli. Ora siamo di nuovo sulla ex statale dei Giovi. La strada è trafficata ma larga. Man mano che saliamo, con una pendenza dolce, il traffico diminuisce. Dopo Cassano Spinola passiamo sullo Scrivia e prendiamo subito a sinistra abbandonando la strada dei Giovi. Adesso siamo su una stradina di campagna asfaltata, senza traffico, e con alcuni paesaggi carini.

Serravalle Scrivia

Entriamo a Serravalle con questa strada secondaria costeggiando a sinistra la ferrovia. Quando compare un semaforo per il senso unico alternato, sulla nostra destra abbiamo un sottopasso che facciamo a piedi. Andiamo a destra, poi corta strada privata a sinistra e siamo nel centro di Serravalle Scrivia. Ne usciamo sulla strada dei Giovi in direzione di Arquata. La salita è ancora dolce e sulla sinistra c’è sempre la valle dello Scrivia.

Serravalle Scrivia

Verso Isola del Cantone incontriamo il primo cartello che avvisa dell’interruzione della strada dopo Ronco Scrivia: proseguiamo sperando che comunque si possa passare in bici (sotto, Ronco).

Ronco Scrivia

Tre chilometri dopo Ronco la strada è effettivamente chiusa.

Busalla

Mentre siamo fermi per consultare la mappa, una ciclista ci sorpassa e prende con decisione la stradina a sinistra. La seguiamo e arriviamo a un guado sullo Scrivia.

Busalla

Abbiamo capito che la ciclista sa quel che fa e quindi le stiamo dietro.

Busalla

Dopo il guado andiamo a destra, aggiriamo così un maneggio e, con un ponticello,

Busalla

riattraversiamo lo Scrivia. 400 metri dopo, sottopassiamo la ferrovia

Busalla

e torniamo sulla strada dei Giovi. All’uscita di Busalla la salita si fa più pesante: in 2 chilometri saliamo di 100 metri per raggiungere il Passo dei Giovi. Subito dopo inizia una ripida discesa verso Genova: fare la strada in senso opposto sarebbe stato molto duro. Dopo i tornanti la strada affianca il torrente Riccò

Busalla

fino a Pontedecimo dove giriamo a destra e poi a sinistra lungo il Polcevera.

Polcevera

Proseguiamo sull’argine sinistro del Polcevera per circa 2 km fino a un sottopasso pedonale della ferrovia che sbuca su un ponticello

Polcevera

che ci porta sull’argine destro. Ora abbiamo ben 14 km di strada trafficata e molto fastidiosa in zona industriale fino a Pegli. Si salva solo circa 1 km di ciclabile in via Cornigliano.

Genova

A Pegli finalmente il mare e un breve tratto di marciapiede che sembra anche ciclabile.

Genova

Genova

Si continua a pedalare sulla Riviera di Ponente.