Pista ciclabile dal lago Maggiore al Po passando da Milano

In primavera e in autunno 2019 e poi in primavera 2020, abbiamo percorso più volte varie piste ciclabili della Lombardia tra quelle elencate nel sito “Movimento lento” della Regione.
Abbiamo collegato varie ciclabili in modo di creare un percorso che vada dal lago Maggiore al fiume Po in corrispondenza della foce del Mincio.
Di solito siamo partiti da Milano in treno e tornati in e-bike oppure, percorsa la ciclabile prescelta, tornati di nuovo in treno.
Quindi le tracce gpx e kml sono un tentativo di ottimizzazione dei percorsi fatti evitando di percorrere strade aperte al traffico automobilistico a meno di non avere la ciclabile protetta: ci siamo quasi sempre riusciti.
Abbiamo pedalato su tre direttive:
– LA, Lombardia alta: Sesto Calende, Canale Villoresi, lago di Iseo, lago di Garda, Mincio, Po;
– LC, Lombardia centrale: Sesto Calende, Naviglio Grande, Milano, Martesana, Adda, Oglio, Po;
– LB, Lombardia bassa: Sesto Calende, Naviglio Grande, Naviglio Bereguardo, Pavia, Cremona, Mincio, Po.
Per vedere i dettagli delle tracce con google hearth cliccare su Ciclovia Lombardia.
Per scaricare le tracce in formato gpx cliccare su Ciclovia Lombardia gpx.
La diga del Panperduto vista da sud.
Il Naviglio Grande tra Nosate e Turbigo.
L’inizio della ciclabile della Martesana a Milano.
La Muzza e il Palazzo Visconteo a Cassano d’Adda.
La chiavica dei 13 ponti a Genivolta.
La ciclabile tra i navigli cremonesi.
La ciclabile lungo il fiume Oglio.
Canneto sull’Oglio.
Prologo comune a tutti gli itinerari
Partiamo da Sesto Calende con il lungofiume di viale Italia
e proseguendo poi per una strada a traffico limitato con una bella vista sul fiume Ticino.
Il fiume è pieno di cigni e uccelli acquatici.
Si prosegue sull’alzaia con una breve deviazione sulla statale e, in prossimità della Centrale idroelettrica di Porto della Torre, bisogna percorrere circa 1500 metri sulla trafficata statale: è l’unico tratto fastidioso dell’intero percorso; subito dopo si pedala solo sulle alzaie dei canali e del Ticino. Entrati sullo sterrato siamo subito in vista della diga del Panperduto (sotto, foto di repertorio). Da qui la ciclopedonale è su asfalto.
Lo sbarramento crea una derivazione del Ticino da cui si originano dopo circa 600 metri, e un secondo sbarramento, due canali artificiali: il Villoresi e il Canale Industriale. Sotto, il Panperduto1 visto da sud con a destra l’alzaia ciclopedonale (sinistra per il nostro senso di marcia).
Il successivo sbarramento della derivazione, Panperduto2, è il punto di inizio dei due canali artificiali (il Villoresi è quello che si intravede a sinistra nella foto sotto). La ciclabile prosegue sul lato destro del Canale industriale. Si può pedalare anche sullo sterrato al centro dei due canali.
La pista prosegue per circa 5 chilometri sempre sull’alzaia destra del Canale industriale fino alla centrale idroelettrica dell’Enel che utilizza le acque del canale. Nella foto, il vascone a monte delle turbine.
Qui la pista scende, passa sotto al vascone e prosegue sull’alzaia sinistra del canale che esce dalla centrale idroelettrica. Dopo circa 2,6 chilometri si può decidere se andare a sinistra per fare la ciclovia Canale Villoresi, lago di Iseo, lago di Garda, fiume Mincio, oppure diritto. In questo caso si pedala lungo il Naviglio Grande e ad Abbiategrasso si decide se raggiungere il Po passando da Pavia oppure da Milano e lungo i fiumi Adda e Oglio.