
Dalla Fortaleza de Santa Caterina fotografiamo a ponente Praia da Rocha
e pedaliamo sulla ciclabile che si snoda su tutto il lungomare.
Dal Miradouro dos Três Castelos fotografiamo ancora Praia da Rocha a levante
e Praia dos Três Castelos a ponente.
Continuiamo contromano, ma nello spazio pedonale, sul lungomare fino a Praia do Vau.
Qui purtroppo dobbiamo lasciare il mare e imboccare la strada normale verso Alvor. Fortunatamente c’è un bel marciapiede senza pedoni e noi lo utilizziamo prima a destra e poi a sinistra quando tentiamo di raggiungere il mare a Praia do Alemâo (sotto).
Purtroppo nessuna possibilità di proseguire lungo il mare e quindi torniamo indietro e continuiamo sul marciapiede.
Un secondo tentativo di raggiungere il mare va a vuoto ma il terzo, che ci porta in una urbanizzazione e poi al ristorante Caniço, si rileva vincente e ci permette di raggiungere Praia dos Três Irmaos.
Ci attira la fenditura che si vede a sinistra nella foto sotto
Lasciamo le bici prima di uno scalino, andiamo a piedi, ed ecco lo spettacolo.
Torniamo indietro, riprendiamo le bici e cominciamo a pedalare sulla battigia verso i faraglioni nella foto sotto.
Subito dopo inizia Praia do Alvor Nascente.
La percorriamo per circa 3,5 chilometri fino alla diga che protegge l’ingresso della laguna di Alvor.
Dopo una quarantina di metri a piedi sulla sabbia soffice, riusciamo a salire sulla diga
e a percorrerla fino alla radice.
Scendere dalla diga risulta un po’ complicato. Ora percorriamo un bellissimo lungolaguna, che si chiama Ao sabor da Maré,
fino al porto di Alvor che si intravede in fondo.
Si può fare tutto sullo sterrato o prendere una passerella più vicina all’acqua: dipende da quanti pedoni ci sono in giro.
Arrivati al porto
pedaliamo sulla passeggiata
fine al termine con una bella vista sull’origine della laguna.
La strada è senza uscita quindi bisogna tornare indietro ed entrare in paese.
Usciti dal paese si percorre una strada un po’ trafficata fino alla micidiale N125 che purtroppo bisogna percorrere per circa 8,4 chilometri fino a Odiáxere: per fortuna c’è una banchina larga. All’ingresso del paese prendiamo la prima a sinistra e andiamo verso la laguna: il paesaggio è piacevole.
Quando arriviamo a un passaggio a livello su una traversa a sinistra,
lo superiamo e continuiamo sullo sterrato fino a raggiungere la laguna.
Proseguiamo con lo sterrato più alto
fino a una diga che dovrebbe permetterci di raggiungere la spiaggia.
In realtà la diga è rotta
e quindi bisogna girare intorno al piccolo laghetto. Prendiamo il sentiero alto
e arriviamo a questa biforcazione.
Prendendo a sinistra, al termine del sentiero largo si prende il sentierino sotto
si costeggia la laguna
e si sbuca sul mare.
Prendendo a destra si finisce in un sottopasso ferroviario, costruito per il campo da golf, ma utilizzabile da tutti.
Uscendo subito a sinistra e si pedala su asfalto
fino a una rotonda con passaggio a livello. Superata la rotonda si prende un sentierino a sinistra (sotto)
che ci porta sulla ciclabile per Lagos.
La ciclabile si interrompe all’ingresso di Lagos ma troviamo un percorso che ci porta al marina di Lagos. Qui attraversiamo un ponte ciclopedonale
e siamo sul lungofiume di Lagos difronte al marina.