30 Marzo 2022

Ciclovia del Po: 3) Pila, Tolle e Scardovari in bici







</p> <h1>Parco del Delta del Po</h1> <p>
Parco del Delta Po

Questa è la terza tappa della nostra pedalata su ambedue gli argini del Po. Per la pagina iniziale cliccare qui.

Invece di partire dalla foce del Po sull’argine destro, iniziamo dalla diramazione del Po di Gnocca per fare un percorso circolare che ci porterà alla foce. Lasciamo le auto nello spiazzo davanti all’albergo Ponte Molo e ci portiamo sull’argine al punto zero del Po di Gnocca.

Po di Gnocca

Nella foto sotto, il Po di Venezia arriva dall’alto e continua verso destra mentre a sinistra si diparte il Po di Gnocca.

Po di Gnocca

Sotto, il nuovo braccio del fiume che scorre verso sud-est.

Po di Gnocca

Pedaliamo per circa 6 chilometri sull’argine asfaltato

Po di Gnocca

poi, quando l’asfalto finisce, scendiamo in strada (si potrebbe continuare sull’argine avendo dei buoni pneumatici antiforatura). Dopo 6,5 chilometri di strada veicolare prendiamo a sinistra

Po di Gnocca

per andare verso la Sacca di Scardovari che ci compare davanti dopo 3 chilometri.

Sacca di Scardovari

Prendiamo a sinistra verso l’oasi di Ca’ Mello

Oasi di Ca' Mello

e sul lato laguna cominciano a comparire i casoni e gli allevamenti di mitili.

Sacca di Scardovari

Sacca di Scardovari

Sacca di Scardovari

Quando la strada svolta decisamente a sinistra, sulla nostra destra non c’è più la laguna ma il mare: dopo un po’ compare una discesa verso la spiaggia.

Sacca di Scardovari

Prendiamo il viottolo e siamo su una spiaggia di sabbia bianca:

Sacca di Scardovari

per 300 metri pedaleremo affianco al mare.

Sacca di Scardovari

Dopo la sabbia svoltiamo a sinistra e prendiamo la ciclopedonale che affianca il porticciolo di Barricata

Sacca di Scardovari

che si affaccia sul Po di Tolle. Purtroppo la stradina che porta all’isola di Barricata è chiusa per lavori. Alla fine del porticciolo scendiamo in strada e facciamo 1,5 chilometri fino all’impianto idraulico di Bonelli.

Sacca di Scardovari

Qui saliamo sull’argine sterrato del Po di Tolle

Sacca di Scardovari

che ci porta fino al Porto di Scardovari sulla nostra destra

Sacca di Scardovari

e al paesino sulla nostra sinistra.

Sacca di Scardovari

Al termine di Scardovari svoltiamo a destra sul ponte che ci fa scavalcare il fiume e ci porta nell’isola di Polesine Camerini. Dal ponte fotografiamo il porto di Scardovari

Sacca di Scardovari

e il Po di Tolle verso monte.

Sacca di Scardovari

Disceso il ponte prendiamo la stradina bianca a sinistra

Sacca di Scardovari

che ci porta sull’argine a protezione dell’isola di Polesine Camerini. Per circa 2,5 chilometri la stradina corre sulla sommità dell’argine,

Polesine Camerini

Polesine Camerini

poi scende lateralmente sul lato campagna.

Polesine Camerini

In questo modo arriviamo fino all’idrovora Boscolo

Polesine Camerini

e poi torniamo “vista laguna”.

Polesine Camerini

Dopo il ristorante

Polesine Camerini

andiamo a destra sul ponte e pedaliamo su una stretta striscia di terra tra i canali del Po di Pila con l’ex centrale elettrica di Porto Tolle sullo sfondo.

Porto Tolle

Passiamo davanti alla centrale

Porto Tolle

e raggiungiamo il punto più a est del fiume sull’argine destro da cui intravediamo in lontananza il faro di Pila.

Porto Tolle

Cominciamo a risalire l’argine destro del Po mentre sull’altra riva sfilano i casoni di Pila.

Porto Tolle

Porto Tolle

Sempre rimanendo sull’argine raggiungiamo il ponte che collega l’isola di Polesine Camerini alla terra ferma e riprendiamo l’argine sull’altro lato. Incontriamo prima l’abitato di Tolle

Porto Tolle

e poi quello di Ca’ Tiepolo con il porticciolo.

Porto Tolle

Raggiungiamo la diramazione tra Po di Venezia e Po di Gnocca da cui siamo partiti, scendiamo sulla strada veicolare e superiamo il ponte stradale sul Po di Gnocca riprendendo l’argine destro dall’altra parte. Su quest’argine troviamo una strada normale aperta però solo ai veicoli autorizzati.

Taglio di Po

In genere l’argine destro è più “ciclabile” dell’altro. Ci sono diverse tipologie di divieto per i veicoli: per esempio a Taglio di Po incontriamo quest’altro cartello.

Taglio di Po

Poi ci sono tratti completamente vietati ai veicoli e tratti permessi ai soli autorizzati: comunque il traffico è quasi assente. Continuiamo a risalire l’argine destro per 19 chilometri fino a Santamaria della Punta.

Santamaria in Punta

Qui l’argine fa una larga curva a sinistra e torna indietro. Dal Po si è staccato un ramo verso sud est: è il Po di Goro.

Santamaria in Punta

L’alveo principale invece continua verso est come Po di Tolle.
Per poter superare il Po di Goro e continuare a risalire il corso principale del fiume dobbiamo scendere fino a Ariano Polesine (7,2 km) e poi risalire sull’argine destro. Pedaliamo quindi sull’argine asfaltato che è aperto al traffico veicolare. Tecnicamente l’argine destro del Po di Venezia è diventato l’argine sinistro del Po di Goro. Dopo 3 chilometri da Santamaria l’asfalto piega a sinistra e l’argine diventa sterrato.

Ariano Polesine

Continuiamo sullo sterrato e incontriamo Ariano Polesine.

Ariano Polesine

Passiamo davanti al Municipio

Ariano Polesine

e arriviamo al ponte che ci permette di scavalcare il Po di Goro.

Ariano Polesine

Cliccare per la tappa successiva: dal Po di Goro a Mantova