21 Aprile 2019

Ciclovia Adriatica 1 (Salento 3): da Leuca a San Cataldo







Questa prima tappa della Ciclovia Adriatica corrisponde alle terza tappa della nostra Ciclovia del Salento. Le tracce gpx e per google heart sono disponibili nella pagina introduttiva Ciclovia Adriatica.

Salento Leuca Otranto

Subito dopo Leuca la strada è praticamente a picco sul mare e gli unici sentieri esistenti sulla scogliera possono essere praticati solo da pedoni. Si gode sempre di una vista meravigliosa. Dopo un primo tratto in salita e qualche chilometro in piano, una lunga discesa ci porta al fiordo del Ciolo attraversato da un ponte.

Ponte del Ciolo

L’acqua sotto il ponte ha dei magnifici colori e il taglio nella roccia carsica è impressionante.

Ponte del Ciolo

Siamo scesi quasi al livello del mare e ora una lunga ma leggera salita ci riporta in quota (sotto, la costa verso nord).

Marina di Novaglie

Qualche chilometro più o meno in piano e una nuova discesa ci porta prima a Marina Serra e quindi al porto di Tricase: porticciolo delizioso con acqua trasparente.

Porto di Tricase

Porto di Tricase

La provinciale continua sempre vista mare e la lasciamo a Marina di Andrano per pedalare su un lungomare ciclopedonale.

Marina di Andrano

Sbuchiamo in un parcheggio e poi un marciapiede colorato

Marina di Andrano

alla fine del quale c’è un minuscolo porticciolo scavato negli scogli.

Marina di Andrano

Riprendiamo la provinciale e, superata la rimarchevole Cala dell’Acquaviva,

Cala dell' Acquaviva

arriviamo a Castro Marina.

Castro Marina

Di nuovo un porticciolo con acque trasparenti.

Castro Marina

Sotto, una foto dalla piazzetta del lungomare.

Castro Marina

Tratto in salita, contromano con prudenza, per riprendere la provinciale che sale anch’essa. Superata la deviazione per la grotta della Zinzulusa, siamo in vista della marina di Miggiano

Marina di Miggiano

e le sue acque.

Marina di Miggiano

Subito dopo, Santa Cesarea Terme con le sue ville in stile moresco.

Santa Cesarea Terme

Qui finisce la costa fortemente urbanizzata e inizia, con una salita lunga e faticosa, un tratto di costa semi selvaggia fino a Otranto.

Porto Badisco

Porto Badisco

Una lunga e tortuosa discesa ci riporta al livello del mare in località Porto Badisco: un piccolo gioiello.

Porto Badisco

Porto Badisco

Qualche nord-europeo fa già il bagno.

Porto Badisco

La strada gira alle spalle di Porto Badisco

Porto Badisco

e si snoda in un ambiente tipicamente murgese qui chiamato Serre Salentine.

Porto Badisco

Porto Badisco

Dopo un tratto in salita, siamo in vista di Punta Palascia

Punta Palascia

e poi scendiamo verso Otranto. Ma prima di entrare in città, facciamo un deviazione verso il bosco Orte per vedere se finalmente riusciamo a pedalare un po’ in riva al mare.

Bosco Orte

Riusciamo solo a girare sullo sterrato intorno al bosco Orte, prima in entrare in città dal porto.

Otranto

Giriamo intorno al castello per entrare nella città vecchia.

Otranto

Già adesso le stradine sono piene di pedoni: in alta stagione è quasi impossibile entrarvi in bici. Usciamo sul piazzale a mare in corrispondenza della torre Alfonsina e costeggiamo la spiaggia cittadina pedalando su marciapiede e strada.

Otranto

Lasciamo Otranto e ci dirigiamo verso Baia dei Turchi.

da Otranto a San Cataldo

Il tratto da Baia dei Turchi fino a San Cataldo sarà quasi tutto tra boschi e sentieri sugli scogli: pochissimi i tratti sulla provinciale tra cui la fastidiosa deviazione iniziale.
Con una strada secondaria e un sentiero, raggiungiamo Baia dei Turchi.

Otranto-Baia dei Turchi

Non riusciamo a trovare un sentiero che colleghi la parte sud (sopra) con la parte nord: pieni di fango e/o troppo stretti per passare con la bici. Dobbiamo tornare indietro e girare sulla provinciale. Riguadagnamo la costa con una stradina priva di indicazioni e poi entrando nello sterrato in prossimità di un divieto di accesso.

Otranto-Baia dei Turchi

Sentiero tra i boschi e siamo di nuovo a Baia dei Turchi (sotto).

Otranto-Baia dei Turchi

Ora si pedala nei boschi costieri dei laghi di Alimini. Ci affacciamo su una delle spiagge

Alimini

prima di sbucare sull’asfalto in corrispondenza del lago Alimini grande.

Alimini

Un tratto sull’asfalto nel bosco prima di rientrare sullo sterrato. Poi troviamo un filo di ferro sul sentiero che aggiriamo.

Alimini

Entriamo e usciamo (ma si può anche evitare) dal villaggio “Serre degli Alimini 2” e prendiamo a destra lo stretto sentiero che si vede nella foto sotto, girando intorno ad un campetto.

Alimini

Dopo circa 400 metri di sterrato nel bosco, sbuchiamo sull’asfalto, pochi metri a destra e riprendiamo lo sterrato a sinistra.

Alimini

Lunga pedalata nel bosco

Alimini

prima di tornare sulla costa poco dopo la spiaggia di San Giorgio.

Alimini

Da qui a Sant’Andrea si pedala tra scoglio e bosco: non c’è un sentiero unico ma molte deviazioni che permettono di aggirare tratti con molto fango. Meglio fare questo percorso lontano dalle piogge. Molti scorci magnifici.

Sant'Andrea

Sant'Andrea

Bella anche la spiaggetta di Sant’Andrea un po’ rovinata dal radar alle spalle.

Sant'Andrea

Sant'Andrea

Si continua sugli scogli prima di entrare nel bosco di Torre dell’Orso.

Torre dell'Orso

Bellissima la spiaggia.

Torre dell'Orso

Torre dell'Orso

Torre dell'Orso

Breve tratto sull’asfalto e poi un nuovo sentiero che ci porta alla meravigliosa “piscina” di Roca Vecchia.

Roca Vecchia

Roca Vecchia

Breve tratto su asfalto poi di nuovo un sentiero

Roca Vecchia

fino alle case di Roca.

Roca Vecchia

Un tratto di provinciale ci porta a San Foca con il porto e la bella spiaggia.

San Foca

Dopo San Foca la provinciale è “vista mare” ma facciamo un breve tratto sugli scogli.

San Foca

Un lungo tratto di provinciale ci porta nel “Parco naturale delle Cesine” e quindi di nuovo sullo sterrato.

Parco Cesine

Si tratta di una zona paludosa e boschiva molto bella.

Parco Cesine

Tentiamo due volte di raggiungere il mare ma ambedue le volte siamo bloccati dall’acqua.

Parco Cesine

Parco Cesine

Usciamo dal parco non per la strada normale ma per il bosco: prima una stradina asfaltata

Parco Cesine

e poi entriamo nel bosco.

Parco Cesine

Usciamo dal bosco a San Cataldo. Prima un tratto di strada con i lidi che nascondono il mare, poi il lungomare

San Cataldo

e un tratto di ciclabile

San Cataldo

anche “vista mare”.

San Cataldo

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