2 Aprile 2023

Ciclovia dell’Adda: da Lecco alla Martesana in bici







</p> <h1>Ciclovia dell’Adda</h1> <p>
Ciclovia dell'Adda

Percorso fatto in primavera 2023. Le tracce gpx e Google earth sono disponibili nella pagina introduttiva Ciclabili su ex ferrovie e lungo i fiumi, Vie Verdi.
Partiamo dal parcheggio di Pradello, a nord di Lecco, dove dovrebbe arrivare la pista ciclabile a sbalzo che affiancherà la galleria della statale 38 rendendo finalmente possibile percorrere l’intero alveo del fiume Adda a partire dalla Valtellina. La pista dovrebbe essere pronta per le Olimpiadi invernali 2026: sotto, un rendering del progetto.

Abbadia Lariana

Dal parcheggio ci portiamo affianco alla SS38 e troviamo subito la ciclopedonale.

Abbadia Lariana

Sotto, la ciclopedonale

Abbadia Lariana

e la sponda opposta del lago.

Abbadia Lariana

Abbadia Lariana

Dopo 2 chilometri siamo a Lecco e pedaliamo sulla passeggiata.

Lecco

Man mano che ci avviciniamo al centro il traffico pedonale aumenta e quindi scendiamo in strada, superiamo l’ultima parte della passeggiata occupata dalle giostre e riprendiamo un breve tratto di ciclopedonale vicino all’edificio della Canottieri. Sbuchiamo su una stradina e prendendo a destra torniamo sul lago

Lecco

e su una nuova passeggiata.

Lecco

Superiamo sulle strisce pedonali un primo ponte e poi attraversiamo il secondo (sotto)

Lecco

sulla corsia ciclopedonale. All’uscita dal ponte ci manteniamo sul marciapiede per imboccare subito la stradina che si intravede nella foto sotto

Lecco

che scende sull’Adda

Lecco

e sbuca su uno stretto passaggio pedonale davanti a un parcheggio.

Lecco

Subito dopo inizia un breve camminamento

Lecco

Lecco

che ci porta su una strada secondaria al termine della quale inizia la ciclopedonale: siamo a Pescate.

Pescate

Con la pista ci affacciamo sul lago di Olginate

Pescate

che costeggiamo sul lato destro fino alla chiusa

Olginate

che regola il deflusso delle acque nell’Adda a valle dei laghi. Il letto del fiume all’inizio è molto largo

Olginate

mentre la ciclovia vede l’alternarsi di percorsi protetti e strade secondarie fino al ponte della ferrovia (sotto)

Olginate

quasi alla fine del comune di Olginate. Da qui in poi il percorso continua sull’argine sterrato, quasi sempre tra boschi e campi coltivati,

Olginate

Olginate

Olginate

fino a Brivio.

Brivio

Ora l’argine diventa una strada veicolare per un paio di chilometri

Brivio

per poi tornare sterrato: il fiume prosegue placido ed è pieno di cigni e altri uccelli acquatici.

Brivio

Una sbarra fastidiosa da oltrepassare annuncia l’arrivo all’imbarcadero di Imbersago.

Imbersago

Due chilometri dopo siamo alla diga di Robbiate,

Diga di Robbiate

la prima di numerose opere idrauliche che costelleranno da ora in poi il corso del fiume. Nella foto sotto si vede a sinistra l’Adda e a destra il canale che va ad alimentare la centrale idroelettrica “Esterle” che incontreremo dopo 6 chilometri.

Paderno d'Adda

Superiamo il canale che rimane in quota alla nostra destra e scendiamo lungo l’argine del fiume.

Paderno d'Adda

Passiamo sotto l’ardito ponte in ferro, insieme ferroviario e stradale,

Paderno d'Adda

e siamo in vista dello sbarramento

Paderno d'Adda

che dà origine al Naviglio di Paderno d’Adda.

Paderno d'Adda

Ora la ciclovia percorre l’argine sinistro del naviglio

Paderno d'Adda

mentre l’Adda è sprofondato dietro le rocce alla nostra sinistra: ogni tanto una varco permette di vedere le rapide.

Paderno d'Adda

Il naviglio adesso è a secco in molti punti perché quasi tutta l’acqua è usata per alimentare la centrale idroelettrica Bertini che incontreremo più a valle. In origine il Naviglio di Paderno, ipotizzato nel lontano 1515 e realizzato nel 1777, serviva per bypassare il tratto non navigabile dell’Adda in corrispondenza delle rapide: tutte le info su Wikipédia.

Paderno d'Adda

In corrispondenza di un santuario mariano,

Paderno d'Adda

la ciclovia passa dall’argine destro.

Paderno d'Adda

In più punti si possono vedere le antiche chiuse in legno.

Paderno d'Adda

Ora continuiamo quasi in piano sull’argine destro del naviglio con l’Adda che scorre aldilà del canale.

Paderno d'Adda

Ed ecco la prima centrale idroelettrica denominata Bertini.

Centrale idroelettrica Bertini

Dopo la centrale, il Naviglio di Paderno, con un’ultima chiusa,

Centrale idroelettrica Esterle

termina nell’Adda.

Centrale idroelettrica Esterle

La ciclovia continua di conseguenza sull’argine destro dell’Adda passando davanti a una seconda centrale idroelettrica chiamata Esterle.

Centrale idroelettrica Esterle

Centrale idroelettrica Esterle

Dopo le rapide il fiume è tornato plácido e noi proseguiamo su sterrato per 6 chilometri fino alla terza centrale idroelettrica sormontata da una torre del castello visconteo.

Trezzo d'Adda

La centrale è denominata Taccani, mentre la torre fa parte del Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda.
Purtroppo lo sterrato sull’argine che girava intorno al promontorio è stato chiuso per frana e quindi bisogna fare una salita molto ripida, passare davanti all’ingresso del castello,

Trezzo d'Adda

e ridiscendere sull’argine dall’altra parte.

Trezzo d'Adda

Trezzo d'Adda

Dopo un chilometro troviamo l’ennesimo sbarramento del fiume:

Naviglio Martesana

qui, sulla destra dell’Adda, inizia il Naviglio Martesana che in primavera 2023 è completamente a secco. La ciclovia prosegue sull’argine sinistro del canale con anche la vista sul fiume.

Naviglio Martesana

Cliccare per la ciclopedonale del Naviglio Martesana