13 Aprile 2022

Spagna in bici: Costa del Azahar (Zagare) Nord







</p> <h1>costa azahar</h1> <p>
La Costa delle Zagare corrisponde alla linea costiera della provincia di Castellon per noi divisa in Nord, dal confine con la Catalunya fino a Benicasim, e Sud da Benicasim a Moncofa. La pedalata a Nord è stata lunga 83 chilometri. Come al solito abbiamo cercato i percorsi più prossimi al mare pedalando su ciclabili, sterrati e, se non si poteva diversamente, strade veicolari.

Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Eurovelo 8.

Costa del Azahar

L’attraversamento del Riu de la Senia, che segna il confine tra Catalunya e Comunidad Valenciana, può essere fatto solo con la N340. E infatti è qui che troviamo i cartelli che annunziano l’ingresso nella provincia di Castellon e quindi nella Costa del Azahar.

Vinaros

Ancora un chilometro di statale e con un megasvincolo ci portiamo su una strada secondaria che conduce al mare. Ora pedaliamo su una strada parallela al mare ma un po’ arretrata: ogni tanto proviamo variazioni a picco sulla scogliera

Vinaros

Vinaros

Vinaros

Vinaros

In prossimità del Riu Cercol, la stradina si porta al livello del mare

Vinaros

e quindi rientriamo per superare il fiume ed entrare in Vinaros. Dopo il ponte pedaliamo per 400 metri sull’argine e poi paralleli al mare per quasi 1 chilometro fino a incontrare la ciclabile.

Vinaros

Facciamo tutto il lungomare (con una breve interruzione) con la pista

Vinaros

fino al porto.

Vinaros

Quindi strada fino alla Plaza de Toros

Vinaros

e subito dopo ciclabile disegnata sulla strada veicolare.

Vinaros

Vinaros

Vinaros

Dopo 3 chilometri bisogna rientrare e cominciamo a incontrare i cartelli “Eurovelo8” che ci mandano a sinistra immediatamente prima della N340a

Vinaros

per superare con un guado il “Barranc d’Aiguadoliva”.

Vinaros

Ritorniamo verso il mare e siamo nel territorio di Benicarlo.

Benicarlo

Superiamo il porto turistico e cerchiamo di restare il più vicino possibile al mare

Benicarlo

pedalando sullo sterrato lungo spiaggia.

Benicarlo

Poi però dobbiamo rientrare e troviamo una ciclabile affianco alla strada che porta a Peniscola.

Benicarlo

Poi comincia una bella passeggiata dietro la duna con una ciclabile disegnata

Benicarlo

ma che presenta a terra il simbolo della bici sbarrato. Dopo un po’ troviamo un cartello che dice che la pista è stata abolita! Noi e gli spagnoli la facciamo lo stesso e scendiamo in strada solo quando questa diventa parallela al lungomare.

Peniscola

Facciamo tutto il lungomare di Peniscola e poi lo fotografiamo dalla base del castello.

Peniscola

Entriamo nel centro storico da Sud a causa dei sensi unici: l’ingresso è vietato alle auto salvo carico e scarico.

Peniscola

Cominciamo a salire passando sotto un arco,

Peniscola

foto al porto

Peniscola

e poi ci addentriamo nelle stradine

Peniscola

fino al castello da dove l’antipapa Benedetto XIII ci guarda accigliato.

Peniscola

Scendiamo dalla rocca e usciamo dalla porta Nord.

Peniscola

Peniscola

Última foto alle mura

Peniscola

e usciamo da Peniscola in direzione del porto passando davanti alla spiaggia.

Peniscola

Alla rotonda seguiamo le indicazioni per il “Parc natural de la Serra d’Irta” e dal belvedere della salita fotografiamo la città fortificata.

Peniscola

Pedaliamo per poco su asfalto lungo il mare

Parc natural de la Serra d'Irta

e quando compare uno sterrato sulla sinistra lo prendiamo e lo seguiremo per 17 chilometri fino al faro de Cala Mundina.

Parc natural de la Serra d'Irta

Parc natural de la Serra d'Irta

Siamo nel Parc natural de la Serra d’Irta.
Sito web: Comunidad Valenciana-Parques naturales.
Dopo i primi 2 chilometri c’è un sentierino di raccordo che si prende sotto il portale.

Parc natural de la Serra d'Irta

All’uscita, con un altro portale, si prende a sinistra e si continua con la strada bianca. Poco dopo si incontra la salita che ci porta a 79 metri. In occasione di salite e discese, il fondo stradale è in cemento. Sotto, la prima salita vista dall’alto.

Parc natural de la Serra d'Irta

Sotto, la costa a ponente dal belvedere.

Parc natural de la Serra d'Irta

Sotto, i tornanti della discesa.

Parc natural de la Serra d'Irta

Adesso si pedala in piano, o con piccoli dislivelli, all’inizio lungo la costa e poi un po’ più internamente.

Parc natural de la Serra d'Irta

Parc natural de la Serra d'Irta

Parc natural de la Serra d'Irta

Parc natural de la Serra d'Irta

Parc natural de la Serra d'Irta

Parc natural de la Serra d'Irta

Parc natural de la Serra d'Irta

Quando inizia l’asfalto facciamo una breve deviazione: diritto nella foto sotto,

Parc natural de la Serra d'Irta

sbuchiamo sul mare

Parc natural de la Serra d'Irta

e con un bel sentiero lastricato

Parc natural de la Serra d'Irta

andiamo al “Faro de Cala Mundina”

Parc natural de la Serra d'Irta

Torniamo indietro con lo stesso sentiero e ci avviamo su asfalto verso Alcossembre. Troviamo un lungomare ciclopedonale,

Alcossebre

una spiaggia,

Alcossebre

il porto

Alcossebre

e un altro lungomare ciclopedonale che termina con un divieto alle bici per 100 metri.

Alcossebre

Dopo il tratto vietato un pezzo di ciclabile,

Alcossebre

poi sterrato e poi breve ciclabile a lato strada. Poi pedaliamo su strada vistamare senza traffico.

Alcossebre

Alcossebre

Alcossebre

Alcossebre

Arrivati alla Platja de Capicorb

Platja de Capocorb

dobbiamo fare un giro interno fino a Torrenostra dove pedaliamo prima alle spalle delle dune di ciottoli

Torrenostra

poi su passerelle (vietate alle bici) e poi su un lungomare, anch’esso vietato.

Torrenostra

Il lungomare finisce con una spiaggia

Torrenostra

e noi rientriamo leggermente a destra per prendere il breve sentiero davanti ai camper

Torrenostra

che porta al Parc natural del Pratt de Cabanas-Torreblanca.
Sito web: Comunidad Valenciana-Parques naturales.

Prat de Cabanes Torreblanca

Ora pedaliamo su sterrato

Prat de Cabanes Torreblanca

che diventa rialzato in mezzo agli stagni.

Prat de Cabanes Torreblanca

Alla fine dello sterrato usciamo dal parco, prendiamo l’asfalto a sinistra,

Prat de Cabanes Torreblanca

e continuiamo sempre su asfalto seguendo le indicazioni per le bici. Nel punto della foto sotto andiamo diritto

Prat de Cabanes Torreblanca

(si può fare una parallela sterrata ma il paesaggio è equivalente). Dopo 2 chilometri dalla casa rossa prendiamo lo sterrato a sinistra

Prat de Cabanes Torreblanca

e, andando diritto (foto sotto),

Prat de Cabanes Torreblanca

rientriamo nel Parc natural del Pratt de Cabanas-Torreblanca.

Prat de Cabanes Torreblanca

Uno sterrato

Prat de Cabanes Torreblanca

ci porta a un ponticello

Prat de Cabanes Torreblanca

e poi pedaliamo su uno stretto sentiero rialzato nello stagno.

Prat de Cabanes Torreblanca

Arrivati al mare fotografiamo le dune di ciottoli

Prat de Cabanes Torreblanca

e poi usiamo le passerelle e il sentiero lungocosta (a tratti insabbiato) per arrivare al ponticello

Prat de Cabanes Torreblanca

che ci porta a Torre del Sal. Qui brevissimo lungomare con il primo, di una lunga serie, divieto di transito alle bici. Anche le successive passerelle sono vietate e quindi andiamo a sinistra sulla spiaggia.

Prat de Cabanes Torreblanca

La sabbia sulla battigia ha la giusta consistenza

Oropesa

e quindi pedaliamo in riva al mare per 1,3 chilometri fino al punto della foto sotto.

Oropesa

Breve tratto su passerelle, breve tratto su spiaggia per aggirare una casa, e poi a destra su una parallela alle passerelle (vietate).

Oropesa

Continuiamo tra case e giardini fin quando possibile e poi a sinistra sul mare e su una passerella non vietata.

Oropesa

Sbuchiamo su una strada a traffico limitato che finisce con un largo ponte ciclopedonale: i ciclisti dovrebbero passare a piedi! Dopo il ponte uno spazio pedonale, forse ciclabile, a fianco della strada.

Oropesa

Strada veicolare fino alla passeggiata ovviamente vietata ai ciclisti, e anche ai pattinatori!!!

Oropesa

Al termine del lungomare si aggira la piazzetta terminale e si prende, a sinistra verso il mare, la stradina sotto

Oropesa

che conduce a un passaggio che va verso il faro: questa volta i ciclisti sono ammessi.

Oropesa

Il camminamento con brevi e ripide rampe, finisce sulla strada che va al faro.

Oropesa

La strada veicolare è un senso unico opposto ma ha marciapiedi sufficientemente larghi e non ci sono pedoni. Scendiamo verso la spiaggia di Ponente

Oropesa

e incontriamo l’indicazione per la Via Verde: straordinario, i ciclisti dovrebbero fare 20 metri a piedi per imboccare il sentiero.

Oropesa

Qui inizia la VIA VERDE DEL MAR. Le Vias Verdes sono le ciclopedonali costruite su ex ferrovie.
Sito web: Vias Verdes.
Questo tratto di ex ferrovia è lungo 6 chilometri: sotto alcune foto.

Oropesa

Oropesa

Oropesa

Oropesa

Oropesa

Oropesa

Oropesa

Oropesa

Dopo l’ultima galleria

Oropesa

una discesa ci porta a Benicasim

Benicasim

dove termina la ciclabile sull’ex ferrovia.

Prossima tappa: Costa del Azahar sud