costa atlantica del Portogallo
Percorso di 121 km fatto nell’inverno 2024. La nostra pedalata sulla Ruta Atlantica, Eurovelo1, costa ovest del Portogallo è iniziata a Sagres: cliccare qui per la prima tappa. Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Ecovia do Litoral (Sudoeste).
Ripartiamo dalla Praia de Odeceixe
risalendo il corso del fiume Seixe.
fino all’abitato di Odeceixe. Giunti al ponte sul fiume troviamo un ultimo segnale che ci manda a sinistra sul ponte (sotto, il fiume Seixe dal ponte).
Dopo il ponte non ci sono indicazioni. Costeggiamo il fiume verso il mare e poi tentiamo un sentiero ma ci insabbiamo. Quindi torniamo indietro e continuiamo sulla N120 in direzione nord. Dopo 2,4 chilometri prendiamo una deviazione a sinistra verso Azenha do Mar. Pedaliamo su asfalto senza traffico sempre seguendo l’indicazione Azenha e dopo 1,5 chilometri al bivio nella foto sotto
scorgiamo attaccato al cartello un adesivo con l’indicazione Eurovelo1. Seguiamo il segnale così come a un successivo bivio.
Stiamo pedalando su asfalto su una strada senza traffico
e anche al successivo incrocio, dove andiamo a sinistra, troviamo un adesivo nascosto dietro un cartello. Poi niente più adesivi o altri tipi di indicazioni della “Ruta Atlantica”: seguiamo più o meno la traccia, ipotetica, scaricata dal sito Eurovelo1 cercando di stare il più vicino possibile al mare. Intanto lo raggiungiamo
a Praia do Carvalhal.
Ora la strada è obbligata verso Zambujeira do Mar dove ritroviamo il mare
e la spiaggia
in fondo a una ripidissima discesa. Dopo un’altrettanta ripida salita facciamo un po’ di slalom nelle stradine
e sbuchiamo sul breve ma meraviglioso lungomare del paese.
Usciamo da Zambujeira do Mar verso nord su una strada leggermente arretrata dalla linea di costa ma ogni tanto le passerelle permettono l’accesso alla falesia.
Arriviamo a Porto das barcas dove, prima di girare a destra in direzione di V.N. de Milfontes, ci spingiamo fino alla punta
per fotografare l’incredibile approdo che dà il nome alla località.
Sotto, l’ingresso della rada: per approdare qui bisogna essere bravi.
Torniamo indietro e all’incrocio prendiamo per V.N. de Milfontes. Dopo circa 2 km prendiamo uno sterrato a sinistra (foto sotto)
che va in direzione della costa
e dopo 1,7 chilometri rivediamo il mare dall’alto della falesia.
Prendiamo il sentiero a destra verso Cabo Sardão: il sentiero è ricco di pozzanghere
ma anche di spettacolari affacci sul mare. Sotto alcune foto.
Dopo circa 6 chilometri arriviamo al faro di Cabo Sardão.
Purtroppo solo i pedoni riescono a continuare lungo la costa (i sentieri sono insabbiati) quindi quando arriviamo all’altezza del faro giriamo a destra e poi seguiamo le indicazioni per Almograve. Arrivati al paese andiamo verso il mare e facciamo qualche centinaio di metri sulla strada sterrata lungomare.
Torniamo indietro e anche qui non potendo continuare lungo il mare prendiamo la strada veicolare per Longueira dove troviamo una ciclopedonale nuova di zecca.
Nel paese andiamo a sinistra su una strada secondaria che ci porta sulla N393 per V.N. de Milfontes. Dopo 8 chilometri superiamo il ponte sul Rio Mira
e alla rotonda andiamo a sinistra per entrare nel paese. Vila Nova de Milfontes si sviluppa più lungo la foce del fiume che non lungo il mare. Infatti dalla piazzetta affianco al forte de São Clemente fotografiamo la foce del Rio Mira.
Proseguiamo verso il faro da cui si vede bene il ponte appena percorso
e la spiaggia dall’altra parte del fiume.
Quindi torniamo brevemente indietro e cerchiamo una strada verso nord. Troviamo un sentiero promettente
ma dopo aver raggiunto il porto
proseguiamo dietro le dune e ci insabbiamo. Torniamo indietro e prendiamo un altro sentiero a sinistra molto più interno.
Questo, pur presentando dei punti con sabbia, è ciclabile.
Pedaliamo sullo sterrato
per 3,6 chilometri prima di raggiungere l’asfalto sulla CM1072 che prendiamo verso sinistra. Dopo 400 metri cerchiamo di tornare verso il mare seguendo l’indicazione Malhão.
Raggiungiamo il mare,
molto bello,
ma quando tentiamo la strada dietro le dune
dopo un po’ ci insabbiamo. Torniamo indietro e riprendiamo la CM1072 verso nord. Dopo 5,1 chilometri, in corrispondenza del cartello di “fine abitato” della Ribeira de Azenha, troviamo un sentiero a sinistra che porta al mare: il dubbio è se si insabbierà anche questo. Per fortuna c’è un’auto che si sta immettendo sull’asfalto e quindi chiediamo all’autista: ci rassicura, questo è il sentiero giusto. Lo percorriamo per 2,6 chilometri,
in prossimità del mare prendiamo a destra
e finalmente abbiamo un bel paesaggio.
Arriviamo al Forte de Nossa Senhora de Queimada,
dopo fotografiamo l’Isla do Passegueiro (isola dell’albero di pesche)
e troviamo l’asfalto per 1,2 chilometri. Quando la strada curva verso destra, noi continuiamo diritto sullo sterrato. Anche qui incontriamo la sabbia ma scegliendo bene le traiettorie si riesce a rimanere sempre in sella. Dopo un chilometro in lontananza si cominciano a vedere le case di Porto Covo.
Quando arriviamo più vicino ci accorgiamo che tra noi e il paese c’è un barranco: rapida discesa, foto al porto
e passiamo sul ruscello tra un’onda e l’altra (siamo ripassati nel pomeriggio: con la bassa marea si passa comodamente),
Risaliamo dall’altra parte
e facciamo un sentierino
che ci porta sulla falesia.
Torniamo sull’asfalto e prendiamo la strada verso Sines. All’inizio siamo sulla falesia
e poi dietro la duna.
Rivediamo il mare alla periferia di Sines.
Poi dobbiamo pedalare sulla strada larga ma trafficata che gira intorno al porto: nel primo tratto c’è uno sterrato, purtroppo breve, sul lato mare.
Dopo 5 chilometri e 2 rotonde sul lato monte inizia una ciclabile
che poi passa sul lato mare
in prossimità di una bella spiaggia.
Poi si continua a pedalare sul lungomare
che termina con il porto turistico, si supera un secondo porto industriale e, sempre su ciclabile, si percorre la circonvallazione del paese.
In corrispondenza di un ponte seguiamo la ciclabile che sale a sinistra e poi continuiamo con la strada veicolare. Alla seconda rotonda teniamo la sinistra: la strada è costruita sulla duna.
Questa strada termina sull’autostrada A26-1 che presenta uno sterrato parallelo sul lato mare e una complanare sul lato monte. Nella foto sotto il punto di inizio dello sterrato
che però, nella prima parte, ha parecchi punti molto insabbiati: conviene prendere prima la complanare lato monte. Sul ponte, dopo l’ingresso per l’autostrada,
c’è il punto dove passano i ciclisti per prendere la complanare
evitando di andare fino alla rotonda in fondo. La complanare è assolutamente deserta
e la seguiamo fino al sovrappasso ciclopedonale
che usiamo per passare sullo sterrato lato mare.
Pedaliamo sullo sterrato parallelo all’autostrada fino a sbucare su un altro sterrato che si inoltra nella Reserva Natural das Lagoas de Santo André.
Dopo un chilometro giriamo a destra seguendo l’indicazione V.N. de Santo André
e qui inizia una spettacolare strada ondulata sulla duna e in mezzo alla foresta.
A sinistra e a destra si dipartono strade sabbiose
e noi proseguiamo per 3 chilometri fino alle prime case di V.N. de Santo André.
Prendiamo la ciclabile sul marciapiede per un chilometro e poi andiamo a destra in paese. Vila Nova de Santo André è spaccato in due dalla strada R261-5 a 4 corsie: si può solo sottopassarla in un punto o attraversarla con semaforo pedonale in un altro. Noi andiamo verso il semaforo e quindi ci immettiamo sulla strada a sinistra verso Melides. Dopo un chilometro la strada diventa a 2 corsie e la seguiamo per 5 chilometri fino al bivio dove prendiamo a sinistra per la Lagoa de Santo André. Ancora 3 chilometri, in parte su uno sterrato ciclopedonale sul lato sinistro, e arriviamo al mare.