30 Settembre 2019

Lombardia in bici: 4) Adda, Canale Vacchelli, Navigli cremonesi, Oglio







</p> <h1>Dall’Adda al Po mantovano lungo i navigli cremonesi e l’Oglio</h1> <p>
La nostra pedalata è iniziata sul Lago Maggiore a Sesto Calende.
Le tracce gpx e Google earth sono disponibili nella pagina introduttiva Ciclabili ex ferrovie e lungo i fiumi, Vie Verdi.

dal fiume Adda al Po

Lasciata la Martesana, passiamo davanti al cimitero e svoltiamo subito a sinistra per scendere verso il canale Muzza. Passiamo davanti ai campi da tennis e siamo sulla bella passeggiata lungo la Muzza. Alla nostra destra l’imponente fortezza viscontea.

Naviglio Martesana

Seguiamo il sentiero e, dopo il ponte,

Naviglio Martesana

ammiriamo il bel palazzo Brambilla alla nostra destra.

Naviglio Martesana

Alla fine del sentiero siamo sulla strada asfaltata che risale per portarci al ponte che scavalca i corsi d’acqua.
Adesso abbiamo un lungo tratto su strade trafficate fortunatamente in gran parte affiancate da piste ciclabili. Al termine della ciclabile, dopo un tratto sulla carreggiata, sulla destra c’è la sbarra che si vede nella foto sotto, dove inizia il sentiero che porta al fiume Adda.

Fiume Adda

Aggirare la sbarra è molto fastidioso a causa del fossato a destra e a sinistra. Comunque, superato l’ostacolo, una stretta pista scavata dalle bici ci porterà al fiume Adda.

Fiume Adda

Qui inzia un magnifico sentiero,

Fiume Adda

sulla riva sinistra dell’Adda (sotto, alcuni scorci del fiume).

Fiume Adda

Fiume Adda

Fiume Adda

Lasciamo l’Adda nel punto in cui si diparte il canale Vacchelli. Sotto, il canale a monte delle paratie.

Canale Vacchelli

Sotto, l’edificio che segna il punto di inizio del canale Vacchelli e che contiene i sistemi di regolazione delle acque.

Canale Vacchelli

Lasciata alle spalle la centrale di controllo del canale Vacchelli, con il busto dell’omonimo ingegnere progettista del sistema idraulico, pedaliamo sull’alzaia sinistra mentre l’acqua scorre lentamente.

Canale Vacchelli

Si pedala, cambiando qualche volta lato, in un paesaggio monotono fino a Crema dove si lascia il canale per entrare nella periferia della città. Si supera il fiume Serio (sotto)

Fiume Serio

e si ritorna sul canale. Sotto, il punto in cui il canale si divide: noi prendiamo a destra.

Canale Vacchelli

Alla Chiavica dei 13 ponti, in località Tombe Morte di Genivolta, finalmente il paesaggio cambia diventando molto bello. Qui convergono le acque di più canali per dividersi nuovamente.

Tombe Morte

Noi seguiamo la ciclabile tra il Naviglio Pallavicino e il Naviglio Civico Cremonese.

Chiavica dei 13 ponti

La vegetazione è ricchissima con bellissimi salici piangenti.

Naviglio Pallavicino

Sotto, alcune foto di questo tratto della ciclabile.

Naviglio Pallavicino

Naviglio Pallavicino

Naviglio Pallavicino

Naviglio Cremonese

Naviglio Cremonese

Naviglio Cremonese

L’incontro con la strada per Azzanello (sotto) chiude il tratto più bello del percorso.

Naviglio Cremonese

Circa un chilometro dopo questo ponte, si abbandona il Pallavicino per percorrere una stradina di campagna molto fresca.

Naviglio Cremonese

Naviglio Cremonese

Naviglio Cremonese

Nuovo rimescolamento delle acque e dei canali a Mirabello Ciria (sotto) dove riprendiamo il Naviglio Pallavicino.

Mirabello Ciria

Mirabello Ciria

A Casalbuttano si abbandona il Naviglio Pallavicino,

Casalbuttano

si attraversa la città e si torna sulla ciclabile del Naviglio Civico di Cremona.

Naviglio Civico di Cremona

Naviglio Civico di Cremona

Si abbandona infine il naviglio (foto sotto)

Naviglio Civico di Cremona

per dirigerci, pedalando su stradine di campagna, verso Monasterolo dove incontremo il fiume Oglio.

Monasterolo

Il cartello indicatore sopra ci porta sullo sterrato e verso il ponte pedonale e ciclabile sul fiume.

Fiume Oglio

Fiume Oglio

Dopo il ponte si prosegue per strade e stradine di campagna in un paesaggio monotono con qualche auto e qualche trattore. Solo in prossimità del fiume Mella inizia lo sterrato e subito dopo il ponte ciclopedonale si comincia a pedalare sugli argini con qualche bello scorcio sul fiume e la campagna.

Ostiano

Si attraversa Ostiano e invece di seguire le indicazioni per le bici prendiamo un sentiero molto più vicino al fiume: unica controindicazione la necessità di fare qualche decina di metri a piedi per superare un ponticello in cemento su una roggia. In caso di pioggia nei giorni precedenti il sentiero diventa impraticabile. Poi si prosegue su un argine e, a partire dallo sbarramento della roggia Gambara, l’acqua diventa l’elemento prevalente del paesaggio rendendo più piacevole la passeggiata in bici.

Roggia Gambara

Roggia Gambara

Roggia Gambara

Poco dopo l’attraversamento della roggia, troviamo un punto attrezzato per la sosta pranzo.

Roggia Gambara

Subito dopo lo sbocco della Roggia Gambara nell’Oglio, bisogna abbandonare l’argine e scendere a destra sul fiume. Nella foto sotto si vede un ciclista sull’argine: il sentiero giusto è quello che si intravede a destra.

Fiume Oglio

Pedalando sull’argine si fa un giro molto lungo mentre scendendo a destra, dopo un sentiero molto mal tenuto (sotto)

Fiume Oglio

si attraversa un ponticello sopra una piccola roggia (sotto)

Fiume Oglio

e si risale sull’argine dell’Oglio (sotto).

Fiume Oglio

Si prosegue sull’argine incontrando prima il ponte stradale e subito dopo quello ciclopedonale che portano a Isola Dovarese (sotto, il ponte pedonale fotografato da est).

Isola Dovarese

Si prosegue sempre sull’argine e si prende a destra al primo incrocio (sotto la chiesa di Carzaghetto, a sinistra dell’incrocio).

chiesa di Carzaghetto

Dopo un po’ la superficie dell’argine diventa erbosa

Runate

e dopo si piega a sinistra attraversando un piccolo boschetto

Runate

e sbucando sull’asfalto a Runate. Dopo circa un chilometro si incontra sulla destra un sentiero erboso che riporta sull’argine. Ora si pedala con il fiume a destra e uno sterminato vivaio di piante a sinistra.

Runate

Si scende dall’argine sul fiume in corrispondenza della ferrovia.

Runate

Si risale subito dopo per abbandonare la riserva naturale delle “Lanche di Gerra Gavazzi e Runate”.

Runate

Si attraversa la strada asfaltata e si rientra subito sull’argine per affacciarci dopo qualche centinaio di metri alla periferia di Canneto sull’Oglio.

Canneto sull'Oglio

Si scende subito a destra sul canale

Canneto sull'Oglio

e dopo pochi metri compare la meraviglia di un laghetto tra le case.

Canneto sull'Oglio

Canneto sull'Oglio

Canneto sull'Oglio

Si prosegue sempre con la roggia a sinistra e la si scavalca con il ponticello nella foto sotto.

Canneto sull'Oglio

Ancora un po’ di argine, con una lunga deviazione a U per superare il fiume Chiese in corrispondenza di Bizzolano, e si sbuca sulla provinciale 7 in corrispondenza del ponte sull’Oglio tra Acquanegra e Calvatone. Sotto, una foto dell’Oglio dal ponte e il ponte ripreso dal basso.

Ponte sull'Oglio tra Acquanegra e Calvatone

Ponte sull'Oglio tra Acquanegra e Calvatone

Proseguiamo pedalando sullo sterrato (foto sotto in senso contrario a quello di marcia per ragioni “solari”)

L'Oglio a Bozzolo

e scendiamo dall’argine all’altezza dell’approdo fluviale di Bozzolo per dare un’occhiata al fiume.

L'Oglio a Bozzolo

Poi si passa prima sotto il ponte della provinciale 10 tra Bozzolo e Marcaria

L'Oglio a Bozzolo

e poi sotto la provinciale 78 nei pressi di Marcaria. Adesso l’argine diventa asfaltato e c’è un certo traffico di trattori: l’odore di stallatico pervade l’intera pianura Padana.
L’Oglio scorre adesso tra una ricca vegetazione e in corrispondenza di un’ansa lo fotografiamo prima verso ovest

L'Oglio a Bozzolo

e poi verso est.

L'Oglio a Bozzolo

L’argine prosegue con fondo asfaltato fino all’edificio della bonifica di Recona d’Oglio

L'Oglio a Bozzolo

in prossimità di Colombara.

L'Oglio a Bozzolo

L’argine prosegue con fondo sterrato, lasciando il fiume in corrispondenza di una grande ansa

San Matteo delle Chiaviche

e ritrovando l’asfalto all’idrovora di San Matteo delle Chiaviche.

San Matteo delle Chiaviche

Superiamo gli edifici della bonifica e continuiamo sulla ciclabile che affianca la provinciale

Ponte su barche di Torre d'Oglio

prima in buone condizioni e poi ridotta a un sentiero quando si avvista il Ponte su barche di Torre d’Oglio (sotto).

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Sotto, alcune immagini di dettaglio del ponte.

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Attraversato il ponte su barche si risale sull’argine sinistro dell’Oglio e, superata una bella cascina diventata agriturismo,

Ponte su barche di Torre d'Oglio

si arriva alla confluenza dell’Oglio nel Po.

Confluenza Oglio-Po

Nella foto sopra, il Po arriva dall’alto, a destra l’Oglio e a sinistra il Po che, raccolte le acque dell’affluente, scorre verso l’Adriatico.