da Monopoli alla Ciclovia dell’acqua

Da Monopoli a Torre Canne
Dopo aver attraversato la porta che separa il centro storico dal porto
proseguiamo lungo il molo (in teoria a piedi)
e passiamo sotto la porta del castello Aragonese (fotografato dalla parte opposta).
Dopo circa 200 metri sui bastioni lungo il mare, bisogna decidere se fare 500 metri a piedi contromano lungo la strada nella foto sotto
oppure inoltrarsi nelle stradine del centro storico per sbucare alla fine del muro di difesa.
Da qui parte una bellissima ciclabile con vista sul mare
e sulla città.
Sotto, alcune foto della ciclabile.
La parte più bella della ciclabile termina con una bella caletta per il bagno
e un ultimo sguardo alla città.
Si può continuare sulla ciclabile oppure sulla strada di scarso traffico (in autunno) affianco. Alla fine della strada
si prende a destra e poi a sinistra sulla provinciale per Torre Canne. La strada è di scarso traffico fuori stagione ma un gran casino d’estate perché serve tutte le località balneari. Incontriamo prima la frazione Capitolo
e poi gli scavi di Egnatia.
A Savelletri la strada passa tra il lido e il campo da golf di Masseria San Domenico. In prossimità delle case prendiamo la prima a sinistra e, dopo un piccolo tratto contromano, siamo sulla banchina del porto di Savelletri.
Attraversiamo lungo il mare il piccolo borgo e torniamo sulla provinciale: da qui fino a Torre Canne abbiamo sempre la “vista mare” ed è un susseguirsi di calette.
Ed eccoci a Torre Canne: anche qui per restare sul lungomare un breve tratto contromano fino al faro.
Un occhiata al porto,
un breve tratto sulla banchina
e poi scendiamo sulla sabbia per evitare i “divieti di accesso”.
Da Torre Canne a Cisternino
Rientriamo sull’asfalto e usciamo dall’abitato con la litoranea verso Brindisi. All’incrocio con la superstrada prendiamo la complanare per circa 4 chilometri. Bella la vista sulle dune.
Sotto, il punto dove si lascia la complanare.
Un ultimo sguardo alle dune
e finalmente non ci sono più rumori ma solo il silenzio e una lunga striscia bianca che taglia in due la campagna, prima pietrosa e poi di terra rossa.
Si ha la sensazione di essere in un luogo infinito e senza tempo. Ogni volta che torno, ho il timore che qualcosa sia cambiato ma per fortuna finora non è accaduto. Poi, pian piano, di nuovo gli alberi, i muretti a secco, l’asfalto e si rientra nel tempo presente. Continuiamo a pedalare su un comodo tratturo asfaltato lungo la Francigena fino alla deviazione per Montalbano. Attraversiamo l’intero abitato anonimo e finalmente deviamo a sinistra verso i monti.
La salita inizia molto lentamente tra gli ulivi
per poi diventare molto ripida all’altezza della Masseria Spetterata. Si sale di 100 metri in un 1,5 chilometri e si può godere di una magnifica vista sulla piana.
Adesso si pedala alla base dei monti sempre su asfalto salvo un breve tratto sterrato: il panorama è fantastico.
Verso la fine della strada bisogna compiere una scelta: spingere la bici a piedi per un breve tratto sullo spartifiamme nella foto sotto
e poi continuare in sella su un ripido e roccioso sentiero di montagna (variante Borbone descritta in fondo alla pagina), oppure proseguire sempre su asfalto fino a Cisternino.
Se si decide di proseguire, si supera l’incrocio con la provinciale (sotto)
e si prosegue verso la contrada Caranna con una strada scarsamente trafficata.
In cima alla ripida salita, l’abitato di Caranna con i suoi trulli.
Alla fine delle case, veloce discesa e stretta curva a destra in prossimità della rotonda della provinciale. Quindi una serie di stradine asfaltate con scarso traffico, in mezzo ai trulli,
fino a Cisternino.
Variante Borbone
Per la traccia con google hearth cliccare su Variante Borbone
Per scaricare la traccia in formato gpx cliccare su Variante Borbone
La variante Borbone, che regala scorci suggestivi come lo spartifiamme nella foto sotto,
va bene solo per chi è molto allenato (sotto, il profilo altimetrico).
Il sentiero può essere preso o dal punto illustrato nella foto sotto (inizia dove si intravede lo steccato) facendo a piedi un breve tratto sullo spartifiamme
oppure dalla provinciale in corrispondenza del tornante: la prima alternativa è faticosa, la seconda è pericolosa.
Il sentiero inizia dolcemente ma subito diventa ripido e si pedala direttamente su roccia e pietre.
Sotto, un particolare del fondo del sentiero.
Solo verso la fine si pedala sulla terra battuta mista alla roccia.
Dalla sommità una magnifica vista sulla piana.
Al termine del sentiero inizia l’asfalto che conduce a Cisternino; sulla destra il maneggio Borbone.
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