20 Aprile 2023

Ciclovia del Po: 1) dal Ticino al Mincio







</p> <h1>ciclabile Pavia, Piacenza, Cremona, Mincio</h1> <p>
Fiume Po

Cominciamo la nostra pedalata a Pavia dal ponte coperto sul Ticino verso la confluenza nel Po (verso sinistra nella foto sotto).

Pavia

Dopo un centinaio di metri saliamo sul marciapiede e scendiamo sul sentiero lungoticino nel punto indicato nella foto sotto.

Pavia

Il sentiero lungoticino è interrotto da questi tiranti

Pavia

che bisogna sottopassare: pare siano temporanei e servano a bloccare il barcone. Alla fine del muraglione

Pavia

si gira a sinistra e si prende a destra il ponticello nella foto.

Pavia

Ancora un po’ di lungoticino

Pavia

e si incontra lo sbocco al fiume del Naviglio Pavese che si origina a Milano.

Pavia

Pavia

Superato con un ponticello il naviglio si prosegue diritto prendendo la stradina bianca un po’ pietrosa (a sinistra nella foto).

Pavia

Dopo un po’ lo sterrato si inoltra nel bosco

Fiume Ticino

fino alla biforcazione nella foto sotto.

Fiume Ticino

Qui si può andare a sinistra, sentiero più lungo ma sempre praticabile, oppure a destra, sentiero più bello ma con sorpresa. Abbiamo preso a destra, fotografato per l’ultima volta Pavia

Fiume Ticino

e l’argine opposto del Ticino al di là del quale si trova già il Po,

Fiume Ticino

e… trovato il sentiero allagato.

Fiume Ticino

Un ciclista locale ci ha spiegato che se il lago Maggiore è basso il sentiero è percorribile altrimenti no. Nel caso sia percorribile, alla diramazione poco dopo l’interruzione,

Fiume Ticino

prendiamo a destra, pedaliamo per 500 metri su un argine

Fiume Ticino

e con uno sterrato raggiungiamo il punto di incontro con il percorso alternativo.

Fiume Ticino

Nella foto sopra, da sinistra arriva il sentiero con sorpresa, di fronte arriva il sentiero alternativo e a destra si prosegue verso il Po.

Sentiero alternativo

Alla diramazione sotto si prende a sinistra

Fiume Ticino

e si segue un bel sentiero nei campi.

Fiume Ticino

Poi si sale a destra sull’argine e con lo sterrato si raggiunge la periferia di Pavia. Alle prime case si gira a destra e si prende una ciclopedonale.

Fiume Ticino

Immediatamente prima della salita che si intravede sotto

Fiume Ticino

si va a destra e poi a sinistra sulla traccia di sentiero.

Fiume Ticino

La salita è dolce perché si fanno 3 tornanti e si sbuca in un parco:

Fiume Ticino

prendendo a destra si raggiunge il punto di ricongiungimento con l’altro sentiero.

Dal punto di ricongiungimento dei due sentieri alternativi bisogna proseguire su asfalto per San Zenone Po dove incontreremo il fiume: siamo sul percorso indicato come via Francigena. Superata una fastidiosa rotonda ci muoviamo su una strada secondaria poco trafficata verso San Leonardo.

San Zenone Po

Dopo Ospedaletto lasciamo la provinciale e prendiamo a destra su una strada vicinale, con traffico assente e molti pedoni e ciclisti, che ci porta a San Giacomo.

San Zenone Po

La strada continua in mezzo alla campagna

San Zenone Po

fino alla periferia di Belgioioso. Qui prendiamo una stradina a destra che ci porta sulla provinciale

San Zenone Po

per San Zenone. Lasciamo la provinciale 9 a Sostegno svoltando a destra per prendere poi uno sterrato che ci porta sull’argine. Dopo circa un chilometro compare San Zenone Po, situato sulle rive del fiume Olona in prossimità dello sbocco nel Po.

San Zenone Po

Superiamo l’Olona con il ponte sull’argine e proseguiamo sullo sterrato. L’argine si snoda lontano dal fiume che non è visibile. In prossimità di Ca’ Peroni iniziano dei lavori sull’argine ma con le bici si riesce a passare (sotto, lo sterrato all’inizio dei lavori).

San Zenone Po

Alla fine dei lavori inizia l’asfalto e finalmente si vede il Po.

Fiume Po

Quindi si taglia un’ansa del fiume e si scende dall’argine ad ammirare il Po in località Gabbiane, dove c’è una trattoria aperta a pranzo escluso il lunedì.

Fiume Po

Dopo l’idrovora del “Colatore Reale” ritorna lo sterrato che ci porta sull’argine destro del fiume Lambro in prossimità dello sbocco nel Po. Dopo circa 4 chilometri inizia l’asfalto che bisogna subito abbandonare per lo sterrato tra il Lambro e la roggia Cusani: qui il sentiero è molto bello.

Fiume Lambro

Fiume Lambro

Sotto, il ponte ferroviario, parallelo al ponte stradale da attraversare per andare sull’argine sinistro del Lambro.

Fiume Lambro

Sotto, l’argine destro del Lambro e la roggia Cusani dal ponte stradale.

Fiume Lambro

Si percorre quindi tutto l’argine sinistro del Lambro per tornare sul Po. Sotto, il paese di Orio Litta, fotografato dall’argine, e il Lambro poco prima della confluenza.

Orio Litta

Fiume Lambro

Proseguiamo sullo sterrato fino a Corte Sant’Andrea dove incontriamo il “guado”. Si tratta di un pontile da dove, in occasione di alcune festività, parte un battello che porta i camminatori della via Francigena dall’altra parte del Po. L’argine si allontana nuovamente dal fiume che rivediamo solo a Gargatano.

Fiume Po

Dopo aver ospitato un gregge di pecore

Fiume Po

l’argine punta verso la strada statale (sotto la ciclabile a fianco della statale 9).

Il Po a Piacenza

Sempre sulla ciclabile si supera la rotonda sulla via Emilia.

Il Po a Piacenza

Se si vuole visitare Piacenza, si prende a destra la ciclabile che scavalca il Po a fianco della statale (sotto): grande segnale di civiltà.

Il Po a Piacenza

Noi invece andiamo a sinistra verso l’argine sinistro del Po che ci porterà a Cremona. Facciamo una lunga U per sottopassare la ferrovia e riprendiamo l’argine. Dopo un po’ sottopassiamo prima l’autostrada e poi l’alta velocità.

Il Po a Piacenza

L’argine è tutto asfaltato tranne un piccolo tratto poco prima del ponte per Cremona. Superiamo le chiuse del Colatore Mortizza

Il Po a Piacenza

e il canale Gandiolo.

Il Po a Piacenza

Incontriamo un bel punto di ristoro a Corno Giovine.

Corno Giovine

A tratti l’argine si allontana dal fiume, a tratti lo costeggia. Sotto, alcune foto fino al ponte della provinciale 27 che ci porterà in Emilia.

Caselle Landi

Caselle Landi

Caselle Landi

Bocca d'Adda

Sbuchiamo sulla provinciale 27 e prendiamo a destra (sotto, il Po fotografato dal ponte).

Fiume Po

Appena terminato il ponte prendiamo a sinistra sull’argine e, dopo la cava, ancora a sinistra verso il fiume

Fiume Po

Superiamo la strada che porta all’isola Serafini e scendiamo di nuovo verso il Po.

Fiume Po

Un po’ di sentiero erboso

Fiume Po

e poi dobbiamo prendere a destra

Fiume Po

e risalire sull’argine.

Fiume Po

Arriviamo così al ponte per Cremona. Prendiamo a sinistra

Fiume Po

per sottopassare i ponti ferroviario e stradale

Fiume Po

e risaliamo dall’altra parte per incrociare la ciclabile che viene da Parma.

Fiume Po

A sinistra si va verso Parma e a destra si sale sul ponte, con corsia ciclopedonale, che porta a Cremona. Scavalchiamo il Po sulla ciclabile affianco alla strada statale,

il Po a Cremona

scendiamo sul lungofiume

il Po a Cremona

e pedaliamo su asfalto nel Parco al Po. In corrispondenza di un parcheggio finisce l’asfalto e inizia uno sterrato

il Po a Cremona

che ci permette di sottopassare l’autostrada. Lo sterrato ci porta fino a un ponte su una roggia e poi, su asfalto, arriviamo a un parcheggio in corrispondenza di un porto fluviale.

Gerre dei Caprioli

Di fronte abbiamo un’osteria. La ciclabile ufficiale si prende a sinistra dell’osteria: noi invece prendiamo un sentiero a destra dell’osteria.

Gerre dei Caprioli

La pista, tutta nel bosco, è di sabbia dura, probabilmente impraticabile in caso di pioggia. Sono i 3 chilometri più belli dell’intero percorso.

Gerre dei Caprioli

Gerre dei Caprioli

Gerre dei Caprioli

Gerre dei Caprioli

La pista sabbiosa finisce sull’asfalto con una leggera salita.

Gerre dei Caprioli

Da ora fino a Casalmaggiore, pedaleremo sempre su un argine

Gerre dei Caprioli

e quasi sempre lontano dal fiume. Incontriamo la pieve di Sommo con Porto

Sommo con Porto

e ritroviamo il fiume a Isola Pescaroli.

Isola Pescaroli

L’argine ci porta nuovamente lontani e ogni tanto si incontra un borgo (sotto, Solarolo Monasterolo).

Solarolo Monasterolo

Comunque si pedala piacevolmente e la posizione sopraelevata ci offre una bella vista sulla campagna coltivata. Arrivati a Casalmaggiore

Casalmaggiore

ritroviamo il Po.

Casalmaggiore

Pedaliamo per un po’ sull’argine costeggiando Casalmaggiore, poi scendiamo per sottopassare due ponti e riprendiamo l’argine, asfaltato e aperto al traffico, subito dopo il paese. Continuiamo così fino a Cicognara

Cicognara

dove l’argine diventa ciclopedonale con asfalto grezzo.

Cicognara

A Viadana non seguiamo i cartelli della ciclabile ma continuano su un argine di pietrisco

Viadana

e poi scendiamo in strada per passare nel bosco evitando un lungo giro. Dopo 500 metri di asfalto prendiamo uno sterrato a sinistra (sotto un ponte stradale)

Viadana

pedalando in un bosco. Prendiamo a sinistra (foto sotto)

Viadana

e ritroviamo la stradina bianca che funge da ciclopedonale.

Viadana

In lontananza scorgiamo la chiesa di Buzzoletto dove riprendiamo l’argine.

Buzzoletto

Facciamo un largo giro lontano dal fiume pedalando “sopra” paesini protetti dall’argine, tra cui Pomponesco (sotto).

Pomponesco

Pomponesco

A Dosolo l’argine si avvicina al Po

Dosolo

Dosolo

per allontanarsene subito:

Dosolo

rivedremo il fiume solo alla confluenza con l’Oglio. Dopo Villastrada la pavimentazione dell’argine diventa di pietrisco

Cizzolo

molto fastidioso: noi l’abbiamo fatto fino a Cizzolo ma in realtà non ne vale pena. Meglio scendere prima, pedalare dentro Cizzolo e risalire l’argine asfaltato che dopo un po’ diventa strada provinciale. Dopo 2 chilometri di provinciale, siamo a San Matteo delle Chiaviche dove incontriamo la ciclabile.

San Matteo delle Chiaviche

Pedaliamo sulla ciclabile che si presenta prima in buone condizioni

Ponte su barche di Torre d'Oglio

e poi ridotta a un sentiero quando si avvista il Ponte su barche di Torre d’Oglio (sotto).

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Sotto, alcune immagini di dettaglio del ponte.

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Ponte su barche di Torre d'Oglio

Attraversato il ponte su barche si risale sull’argine sinistro dell’Oglio e, superata una bella cascina diventata agriturismo,

Ponte su barche di Torre d'Oglio

si arriva alla confluenza dell’Oglio nel Po.

Confluenza Oglio-Po

Nella foto sopra, il Po arriva dall’alto, a destra l’Oglio e a sinistra il Po che, raccolte le acque dell’affluente, scorre verso l’Adriatico. Sotto, alcune immagini del Po tra la confluenza dell’Oglio e Borgoforte.

Confluenza Oglio-Po

Confluenza Oglio-Po

Confluenza Oglio-Po

Si prosegue sull’argine asfaltato fino a Borgoforte

Borgoforte

dove si passa sotto alla ferrovia e, superata un’antica fornace,

Borgoforte

si prosegue verso San Giacomo Po con il suo campanile aguzzo.

San Giacomo Po

A San Giacomo scendiamo dall’argine verso il fiume per vedere uno dei luoghi del film documentario di Ermanno Olmi “Lungo il fiume”.

San Giacomo Po

Sotto, il campanile da sotto l’argine.

San Giacomo Po

Dopo San Giacomo, l’argine ritorna sterrato fino a poco prima del ponte di San Benedetto Po (sotto, il ponte e il fiume verso ovest).

San Benedetto Po

San Benedetto Po

Lasciamo il Po a Correggio Micheli (sotto)

Correggio Micheli

e proseguiamo sull’argine verso il Mincio. Tentiamo una deviazione per vedere la confluenza del Mincio nel Po ma la stradina termina in un agriturismo. Torniamo indietro e risaliamo sull’argine del Mincio. Sotto, il fiume in prossimità dello sbocco nel Po.

Fiume Mincio

Dopo circa 1,2 chilometri sull’argine, arriviamo alla chiusa che ci permette di scavalcare il Mincio nei pressi di Governolo (sotto, il fiume a monte della chiusa).

Fiume Mincio

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