da Monopoli alla Ciclovia dell’acqua

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3.2.1, da Monopoli al canale dell’acquedotto
Scattata la foto al porto antico continuiamo a piedi per 10 metri sempre contromano e poi possiamo risalire in sella nelle stradine del centro storico.
Arriviamo nella piazza della cattedrale
e ne usciamo da un passaggio pedonale che si imbocca dal lato opposto alla facciata. Siamo fuori dal centro storico e attraversiamo la città per uscire verso le colline delle Murge. Costeggiamo a sinistra il cimitero e passiamo sotto la tangenziale per sbucare nella zona industriale dove cominciano le stradine di campagna che ci porteranno verso il canale dell’acquedotto pugliese.
Da questo punto abbiamo provato diverse alternative cercando una ottimizzazione tra bellezza dei paesaggi, scarsità di traffico veicolare e “dolcezza” della salita. Abbiamo scelto un percorso che inizia come tratturo asfaltato in mezzo agli ulivi, prosegue come strada importante ma larga per soli 3 chilometri (con vista spettacolare) e finisce come stradina di campagna con sbocco finale sulla provinciale del Canale di Pirro.
Cominciamo seguendo la traccia gpx fino al magnifico complesso rurale del “Cristo delle zolle”.
Quindi seguiamo il tratturo asfaltato di Contrada Conchia, che sale verso la Murgia snodandosi tra gli ulivi.
Il tratturo sbocca sulla provinciale 12 per contrada Impalata: salita di 3 chilometri ripida e faticosa ma con una magnifica vista sulla piana e il mare.
Al culmine della salita prendiamo a destra per Impalata e, dopo circa 300 metri, la prima stradina asfaltata a sinistra. Ancora una salita alla fine della quale una zona attrezzata per la sosta.
Dopo tutta discesa fra prati e boschi
fino al Canale di Pirro che prendiamo verso destra. Dopo circa 1 chilometro lasciamo la provinciale prendendo la prima strada asfaltata a sinistra verso Correggia, frazione di Alberobello. Qui incontriamo il cancello di ingresso dell’acquedotto.
L’acquedotto pugliese inizia a Caposele in Campania e termina a Leuca in Puglia.
Il canale principale è stato costruito in muratura seguendo le stesse modalità degli acquedotti romani e quindi è un susseguirsi di gallerie, ponti e tratti interrati per cercare di mantenere un piccolo dislivello costante. Lungo tutto il canale, tranne le gallerie, corre una pista di servizio percorribile anche in bici se ben manutenuta.
Possiamo proseguire su strade asfaltate a basso traffico (Variante Correggia) oppure scavalcare il cancello per pedalare sul canale dell’acquedotto (Variante AQP).
3.2.2a, Variante Correggia
Questo percorso non è affascinante come la pedalata sul canale AQP ma i paesaggi sono belli, il traffico è scarso e non c’è la fatica dei tratti 3 e 4 della Variante AQP.
Seguendo la traccia gpx si pedala tra ulivi, campi coltivati e boschi.
Ogni tanto un trullo punteggia la campagna.
Nella parte finale si costeggia la contrada San Marco di Locorotondo per incontrare il canale AQP nel punto illustrato dalla foto.
3.2.2b, Variante AQP
Questo tratto di canale non è stato ancora reso perfettamente ciclabile come quello della Valle d’Itria. Di seguito lo stato della pista di servizio nell’autunno 2019.
– Un primo tratto di circa 1 chilometro compreso tra cancelli chiusi. All’interno di questo tratto, una masseria vicina lascia pascolare i propri cavalli. Non si sa se ne ha diritto oppure è un abuso tollerato da AQP. I ciclisti della zona scavalcano normalmente i cancelli.
– Un secondo tratto di 3,5 chilometri di pista in terra battuta e rocce ben percorribile da mountain bike.
– Un terzo tratto, con il canale in galleria, di 700 metri su un tratturo pieno di pietre: molto scomodo e difficile.
– Un quarto tratto, sempre con il canale in galleria, di 700 metri su asfalto con una ripida salita (prima foto sotto) e discesa (seconda foto sotto).
L’asfalto finisce sulla pista dell’acquedotto che ora non presenta più difficoltà, con una magnifica vista sul Canale di Pirro.
Si prosegue quindi sul canale dell’acquedotto all’interno del bosco, con una alternanza di tratti sterrati e tratti pietrosi attraversando anche alcuni ponti-canale.
Dopo circa un chilometro si esce dal bosco e si cominciano a vedere abitazioni e trulli. Si pedala su uno sterrato compatto a volte con un po di pietrosco leggero.
Al primo incrocio con una strada asfaltata, in corrispondenza della contrada San Marco di Locorotondo, ci si ricongiunge con la Variante Correggia.
3.2.3, San Marco-Cisternino
Si prosegue sul canale fino al terzo incrocio, poi si lascia l’acquedotto che di lì a poco entra in galleria, e si continua su strade asfaltate di campagna con scarso traffico. Si incontra prima un’area attrezzata per la sosta
e poi un boschetto di querce.
Purtroppo è impossibile evitare circa 100 metri di trafficatissima statale dei trulli che si abbandona voltando a sinistra su un’altra strada di campagna asfaltata (nella foto sotto, una bella masseria con trulli).
Si prosegue per strade con scarso traffico e in lontananza si comincia a vedere Locorotondo.
Quando si incontrano gli impianti sportivi ci si infila nella strada senza uscita (per i veicoli)
e, quasi a fine strada, si esce da un passaggio nel muro a secco. Si entra in una strada di grande traffico che si percorre per circa 500 metri e che si abbandona alla seconda rotonda.
Nuova strada asfaltata con scarso traffico, parallela alla provinciale, che si segue fino a Figazzano. All’inizio dell’abitato troviamo l’indicazione “Cisternino” per le bici:
voltando a sinistra andiamo a Cisternino, proseguendo dritto finiamo sulla Ciclovia dell’acqua in contrada Figazzano (in fondo alla pagina il link). Voltando a sinistra incontriamo il canale dell’acquedotto da poco uscito da una galleria. Ci giriamo intorno ad “U”
e prendiamo lo sterrato a sinistra. Dopo circa 400 metri il tratturo diventa asfaltato e corre parallelo alla provinciale per 2 chilometri fino al punto nella foto sotto.
Qui si può decidere per una salita dolce al paese andando a sinistra sulla provinciale trafficata, oppure diritto con l’ultimo tratto di salita molto ripido. Quest’ultimo tratto è anche il tratto iniziale del nostro giro del Salento.
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oppure qui per proseguire con il giro del Salento