2 Agosto 2019

Grecia 2019: 4) Dodecaneso da sud a nord e Astypalea







</p> <h1>Dodecaneso da sud a nord e Astipalea</h1> <p>
Il nostro viaggio in Grecia nel 2019 è iniziato a Lesvos.

Dodecaneso

1 agosto, Ormos Panormitis, Symi

Rodi è il punto più a est, e a parte Chalki, anche più a sud che abbiamo toccato nel nostro viaggio nel Dodecaneso. Ora dobbiamo risalire, sempre controvento, per raggiungere a metà settembre Leros dove lasceremo la barca per l’inverno. Lo faremo come al solito in piccole e comode tappe. Oggi davanti a Rodi c’è un ottimo 15 nodi che ci porta di bolina stretta verso la Turchia: con cinque bordi arriviamo a 5 miglia da Symi dove il vento cessa. Si prosegue a motore per Ormos Marutunda per bagno e pranzo e poi nel pomeriggio a Ormos Panormitis per la notte. Sotto, l’uscita (a sinistra) di Ormos Panormitis.

Ormos Panormitis

Di Ormos Panormitis abbiamo già parlato qui.

2-6 agosto, Livadia, Tilos

Tilos

Oggi si va a Tilos (sopra la baia di Livadia). Vento solo a 10 miglia dalla destinazione. Il porto è completamente vuoto quindi possiamo sceglierci il posto migliore dove temporeggiare in attesa che passi la burrasca prevista per lunedì e martedì nel “canale del meltemi” con Astypalea al centro.

Meltemi

Di Tilos abbiamo già parlato qui.

7 agosto mattina, Gyali

La nostra destinazione per l’ormeggio notturno è Paloi ma prima andiamo a farci un bagno a Gyali, isola “cava” 4 miglia a nord di Nisyros.

Gyali

Sull’isola ci sono due cave per l’estrazione della pomice che rendono molto particolare il paesaggio. Due possibilità di ancoraggio. Il primo, a nord-est dell’isola nella spiaggia tra le due cave, è quello più ridossato ma con l’acqua meno bella: ancora su un fondale di 5 metri, sabbia, ottimo tenitore.

Gyali

Il secondo ancoraggio è nell’angolo sud-ovest su un fondale di sabbia tra 4 e 7 metri. Qui l’acqua è assolutamente trasparente e di uno splendido colore tendente al verde (ma nella foto è diventato turchese). L’ancoraggio però, è un po’ più esposto.

Gyali

7 agosto sera, Paloi, Nisyros

Nel pomeriggio entriamo nel porto di Paloi, quasi vuoto (sotto, visto dall’angolo sud-ovest).

Nisyros

Di Nisyros abbiamo già parlato qui.

8 agosto, Ormos Agrilidi, Astypalea

Partiamo da Nisyros con randa e motore e dopo poche miglia, scapolato il capo sud-ovest di Gyali, possiamo aprire anche il genoa e spegnere il motore. Vento forza 4 e stringendo la bolina al massimo dovremmo arrivare a qualche miglio a sud di Astypalea, vicino all’isolotto di Kounouroi. A metà strada il vento diventa forza 5 e gira più da ovest: riduciamo la randa e pur stringendo al massimo ci allontaniamo un po’ da Astypalea. A 7 miglia dall’arrivo il vento oscilla tra forza 5 e 6 ancora più da ovest: chiudiamo il genoa e con randa ridotta e motore puntiamo sull’isola facendo slalom tra le onde. Man mano che ci avviciniamo il moto ondoso diminuisce e possiamo puntare direttamente su Ormos Agrilidi, descritto dal portolano come “un’oasi di pace nell’infuriare del meltemi”.

Ormos Agrilidi, Astypalea

Certo, nella baia non ci sono onde ma mentre fuori il vento è sui 23-24 nodi, dentro è sui 19-20, non proprio un’oasi di pace. Troppo stanchi per cercare un’alternativa, mettiamo l’ancora su un fondale di 5 metri sabbia e alghe: al secondo tentativo riusciamo a centrare solo la sabbia e l’ancora terrà perfettamente fino alla mattina dopo. Il vento cala a 10 nodi alle 21,00 e ritorna a 20 nodi alle 3 notte facendoci svegliare per controllare.

Ormos Agrilidi, Astypalea

In conclusione, baia adatta per gli amanti della solitudine altrimenti molto meglio Skala Astypalea o Maltezana.

9 agosto mattina, Maltezana, Astypalea

La mattina presto ci muoviamo verso Maltezana.

Maltezana, Astypalea

Si può ancorare in baia oppure, come facciamo noi, all’inglese al pontile che si vede nella foto sopra. Il ridosso dal vento è simile a quello di Ormos Agrilidi.

9 agosto sera, Skala Astypalea

Astypalea

Ed eccoci a Skala Astypalea, il delizioso villaggio capoluogo dell’isola.

Astypalea

Ormeggio con ancora e cime di poppa. Fondale 3-5 metri. Posto per circa 15 barche. Prezzo 7,5 euro/giorno, elettricità 3,5 euro/giorno, acqua 7,5 euro/giorno.

Astypalea

Salire su in paese con le molteplici scalinate è molto faticoso ma l’atmosfera e il panorama ricompensano la fatica.

Astypalea

Per puro caso andiamo a pranzo in una “ouzeri”: ci troviamo così bene da ripetere l’esperienza altre 2 volte. Tra i nostri preferiti: polpo cotto in salsa di pomodoro e vino, frittele di baccalà con skordalia, fritto di acciughe. Michele è molto simpatico con il suo italiano che somiglia allo spagnolo.

Astypalea

10-11 agosto, Astypalea

Il paesino, nella parte tra i mulini e il castello, è assolutamente delizioso: difficile scegliere le foto da pubblicare.

Astypalea

Astypalea

Astypalea

Astypalea

Astypalea

Astypalea

Astypalea

Facciamo anche un giro in moto dell’isola. Non ci sono spiagge particolarmente belle: tutte di sabbia grigia spesso mista a ciotoli. Bello il panorama sugli isolotti davanti a Maltezana.

Astypalea

Diamo un’occhiata anche a due altri possibili ancoraggi.

Ormos Vathi

Ormos Vathi, sul lato nord-ovest dell’isola,

Ormos Vathi, Astypalea

è una baia completamente protetta a 360 gradi.

Ormos Vathi, Astypalea

La profondità massima è di circa 9 metri, quindi ci si può fermare ovunque. Noi facemmo una sosta qui 5 anni fa e l’ancora agguantò subito. Si può sostare anche al molo della taverna nell’angolo nord-est della baia.

Ormos Vathi, Astypalea

Sotto, l’ingresso della baia fotografato dall’interno.

Ormos Vathi, Astypalea

Ormos Livadia

A sud della Chora si apre Ormos Livadia, ampia baia con spiaggia di ciotoli e sabbia scura.

Ormos Livadia, Astypalea

Sopra, Ormos Livadia visto da ovest e sotto visto dal castello.

Ormos Livadia, Astypalea

Un navigatore italiano incontrato in spiaggia ci dice di aver ormeggiato su un fondale di 6 metri, sabbia e alghe, ottimo tenitore quando si centrano le chiazze di sabbia.

12 agosto mattina, Kounouri, Astypalea

Lasciamo Astypalea di buon mattino con l’idea di fare un bagno in una delle due baie gemelle dell’isolotto di Kounouri e poi dirigerci verso Kalymnos.

Kounouri, Astypalea

Purtroppo il meteo non ci è favorevole e la baia, incantevole 5 anni fa, è spazzata dal vento e le acque quindi non sono del colore celeste che è presente nei nostri ricordi. Sotto, in una foto di repertorio.

Kounouri, Astypalea

In condizioni meteo diverse, si ancora su un fondale tra 5 e 10 metri e ai nuota fino alla barra di sabbia che divide la baia est (nella foto) da quella ovest.

12 agosto sera, Ormos Kamari, Kos

Lasciamo Kounouri, apriamo 2/3 di randa e ci mettiamo in rotta per Kalymnos. Apriamo anche il genoa e ci accorgiamo che una cucitura si sta aprendo. Chiudiamo subito e ci rendiamo conto che non possiamo proseguire in queste condizioni per Kalymnos: senza genoa, vento forza 5 invece che il forza 4 previsto e mare incrociato con onde medie di almeno 1,5 metri. Sulla rotta per Kalymnos le onde sarebbero al traverso: “no buono”. Decidiamo di puntare su Kos dove è anche più probabile trovare qualcuno che ripari la vela. Dopo 5 ore di faticoso timonare perché le onde al giardinetto non permettevano l’uso del pilota automatico, arriviamo a Ormos Kamari. Ancora su 5 metri di fondale. Controlliamo con la maschera e vediamo uno strato di sabbia sopra e qualcosa di bianco sotto: forse sabbia dura o calcare. Comunque dopo aver accumulato la sabbia l’ancora tiene perfettamente. Sotto, una foto dell’ancoraggio e una dell’intera baia.

Ormos Kamari

Kamari, Kos

Esiste anche un porto, di solito occupato dai locali, mentre ci si può ormeggiare sul molo esterno (nelle foto si vede una nave cementiera in testata del molo esterno). Avevamo ormeggiato qui 9 anni fa nel nostro secondo giro greco.

Kamari, Kos

Con venti da nord meglio sul lato rivolto al mare perché quello rivolto a terra è soggetto a risacca: nove anni fa, al calare della sera, fummo costretti a cambiare lato di gran carriera.

Ormos Kamari

Secondo alcuni naviganti, ormeggiando sul lato mare c’è il rischio di prendere una grossa catena che giace sul fondale.

13 agosto, Mandraki, Kos

Telefoniamo a un simpatico velista italiano conosciuto a Tilos, che fa base a Kos (e che chiameremo d’ora in poi “il velista di kos”), e gli chiediamo se conosce qualcuno che può ripararci la vela. Ci fornisce il numero di un sailmaker locale e quindi andiamo al Mandraki per la riparazione. Del porto di Mandraki a Kos, abbiamo già parlato qui.

14 agosto mattina, Panteli, Leros

Compriamo il pane fresco e abbandoniamo Kos: il caldo, l’umidità e la folla ci stavano rendendo nervosi. Fuori dal porto ci sono 10 nodi da ovest: apriamo le vele anche per guardare bene le riparazioni effettuate sul genoa. Sembra che sia stato fatto un buon lavoro. Con l’isola di Pserimos al traverso il genoa non porta più e a metà di Kalymnos bisogna chiudere anche la randa perché la leggera brezza esistente è giusto in prua. Alle 11,30 siamo a Ormos Panteli. Nella foto sotto, scattata un mese dopo, si vede in basso il piccolo porticciolo intasato di barche locali, al centro a destra la spiaggia davanti alla quale abbiamo ancorato e in alto si scorge la costa ovest dell’isola.

Ormos Panteli, Leros

Il porticciolo adesso è pieno ma scopriremo in settembre che ci sono due posti lasciati liberi dai pescherecci: uno alla radice del molo di sopraflutto e uno al centro dello stesso molo. Abbiamo visto anche una vela affiancata a un peschereccio. Anche la baia è affollatissima, quasi tutte barche turche: visto che i turchi sono tutti in Grecia forse la costa turca non è così bella come dicono!!!.
Andiamo ad ancorare davanti alla spiaggia (sotto due foto, da nord e da ovest, in due giorni diversi)

Ormos Panteli, Leros

a sud del villaggio, al limite delle boe gialle dell’area bagnanti, su 10 metri di fondale di sabbia e alghe, proprio dove suggeriva Franco Pivoli su navionics.

Ormos Panteli, Leros

A tal proposito, ogni volta che dobbiamo atterrare da qualche parte, leggiamo sempre le note che i naviganti inseriscono sul navionics: quelle di Franco Pivoli si sono rivelate sempre precise e utili insieme a quelle di Triskell. Bagno e pranzo a Ormos Pandeli e nel pomeriggio ci muoviamo.

14 agosto sera, Ormos Alintas, Leros

Visto l’affollamento, andiamo a cercarci un posto più tranquillo. Giriamo l’angolo, capo Pandeli, e siamo a Ormos Alintas, dove pernotteremo.

Agia Marina, Leros

Sopra nella foto, a sinistra la baia di fronte ad Agia Marina, in alto a destra l’ancoraggio migliore in prossimità dell’angolo nord.
Il porticciolo di Agia Marina (sotto)

Ormos Alintas, Leros

è, come al solito pieno di barche locali e turistiche. La foto sopra è stata scattata a settembre con il mare calmo e senza risacca ma solitamente è insopportabile. Tentiamo quindi di l’ancoraggio davanti al vecchio mulino sopra gli scogli.

Ormos Alintas, Leros

Lo spazio libero, a causa della presenza di 3 caicchi e una barca, è minimo e per due volte tiriamo su poseidonia. Ci spostiamo in fondo alla baia davanti alla spiaggia nella parte sud e qui ancoriamo su 10 metri di fondale al limite delle boe dell’area bagnanti.
Anche qui c’è la poseidonia ma lo spazio è amplissimo e con 40 metri di catena l’ancora tiene. Comunque le previsioni danno assenza di vento per la notte. Nella parte nord della spiaggia (sotto) si può ancorare su 8 metri e abbiamo visto una barca su un gavitello, probabilmente di un ristorante.

Ormos Alintas, Leros

La foto è stata scattata da terra in un giorno di forte meltemi. Tutte le barche presenti si erano avvicinate alla spiaggia senza rispettare le boe bagnanti: unico modo per ancorare su sabbia e non su poseidonia.

15 agosto mattina, Plati Gialos, Lipsi

Ripartiamo con l’idea di pernottare alle “piscine” di Arki, il tratto di mare tra gli isolotti a sud dell’isola principale, ben ridossato dal meltemi. Prima, però, approfittando del tempo stabile, vogliamo fare il bagno a Platis Giolos, bellissima baietta sul lato di Lipsi esposto al meltemi.

Platis Gialos, Lipsi

Purtroppo ci sono già 4 barche e quindi dobbiamo ancorare un po’ fuori su 8 metri di fondale di sabbia mentre al centro ci sono 4-5 metri. Con le barche presenti la spiaggia è meno bella di come l’abbiamo vista il 7 giugno quando abbiamo girato Lipsi in bici (la foto è di quel giorno).

15 agosto sera, Augousta, Arki

Salpiamo per andare alle “piscine” di Arki e le troviamo più affollate di un autogrill nell’esodo estivo.

Arki

Inversione di rotta e puntiamo su Maratho: troppe barche anche qui. Sconsolati andiamo verso il porto di Arki, Augousta, certi di non trovare posto e invece in banchina c’è giusto la spazio per noi. Del porto di Augousta ad Arki, abbiamo già parlato qui.

16 agosto, Skala Patmos

Oggi sembra che tutti abbiamo fretta: quando leviamo gli ormeggi da Arki c’è già mezzo molo vuoto. Andiamo a Patmos per una mattinata in baia ma Agrilivadia, Kambos e Georgios sono sovraffollate: mettiamo l’ancora in una baietta a destra di Ormos Kambos. Fondale di 4 metri, sabbia buon tenitore.

Patmos

Alle 12,30 ci viene l’illuminazione che forse il sovraffollamento delle baie può comportare anche qualche problema in porto. Le previsioni danno vento da forza 5 a forza 6, e quindi ci muoviamo rapidamente e prendiamo l’ultimo posto in banchina, a fianco di un puzzolente e rumoroso megayacht di evasore fiscale maltese, inseguiti da altre 2 barche, una delle quali tenta una manovra per fregarci il posto. Il 90% delle barche ormeggiate sono turche: i dubbi sulla beltà delle coste turche, aumentano. Del porto di Skala abbiamo già parlato qui mentre di seguito alcune impressioni su Patmos.

17-18 agosto, Patmos

Patmos è una delle isole più turistiche del Dodecaneso per via della splendida chora

Patmos

e per il monastero di San Giovanni.

Patmos

La visita al monastero vale i 4 euro del biglietto e in particolare il museo con molti testi manoscritti. Il villaggio che circonda il monastero è molto bello e ricorda i paesi della Valle d’Itria in Puglia a cominciare da Cisternino.

Patmos

Patmos

Giriamo in motorino l’isola e ci fermiamo ad Ormos Agrilivadhi (sotto),

Patmos

Ormos Griko (sotto)

Patmos

e, soprattutto, la baia davanti all’isolotto Agios Georgios (sotto).

Patmos

Tutte e tre le baie, insieme a Ormos Kambos, sono consigliate dal portolano per la sosta notturna.
Abbiamo mangiato del buon pesce arrosto a 40 euro/kg all’ouzeri Trexantiri e gustato un ottimo gelato italiano da Marechiaro. I due locali sono uno a fianco all’altro nella parte interna di Skala, in fondo alla passeggiata pedonale. Purtroppo l’ouzeri è sovraffollata e quindi la cena, pur buona, non è confortevole.

19 agosto, Lipsi porto

Alle 10,00 partiamo per Lipsi, a vele ridotte, con un forza 5 rafficato. Dopo poco più di un’ora di navigazione siamo nel porto di Lipsi con ampia disponibilità di posti. Arriviamo in una pausa di vento che poi verso le 13,00 ricomincia a soffiare con pari intensità fino alla mattina dopo. Sotto, in primo piano la spiaggia cittadina di Lipsi e in fondo gli isolotti davanti al golfo di Lipsi.

Lipsi

Del porto di Lipsi, abbiamo già parlato qui.

20 agosto mattina, Ormos Emporios, Kalymnos

Approfittiamo del vento favorevole per intensità e direzione e ci muoviamo verso Emporios, baia sull’isola di Kalymnos. Per tutto il tragitto, con il solo genoa, vento apparente tra 10 e 18 nodi tra giardinetto e poppa. Onda da nord e quindi scendiamo lungo la costa ovest di Leros. In corrispondenza del canale tra Leros e Kalymnos, il vento cala e arriviamo a Emporios a motore. All’interno della baia però, troviamo un bel catabatico di 20 nodi.

Emporios, Kalymnos

La baia è piuttosto profonda quindi il modo migliore per sostare è prendere il gavitello di uno dei ristoranti: sembrano tutti piuttosto robusti e ben fatti. Nelle foto, la baia e il campo boe.

Emporios, Kalymnos

Il catabatico continua sui 20 nodi ed essendo ormai stufi di vento, che prosegue ininterrottamente a forza 5 fin dal nostro arrivo a Patmos, decidiamo di andare a trovarci un ridosso migliore.

20 agosto sera, Kalymnos porto

Scendiamo lungo lo stretto tra Kalymnos e l’isola minore di Telendos.

Telendos, Kalymnos

Il piccolo villaggio di Telendos, sopra, sembra carino ma le boe che permettevano la sosta sono state rimosse, noi non abbiamo voglia di ancoraggi precari e quindi proseguiamo per Kalymnos porto (sotto).

Kalymnos

Kalymnos

L’ormeggio per gli yachts è nella parte destra della banchina nord dove è stato costruito un nuovo pontile di cemento. Ormeggio con ancora e cima di poppa. Prezzo 9 euro/giorno, elettricità 7 euro/giorno, acqua 8 euro/giorno. Circa 35 posti. La vecchia banchina sembrerebbe riservata ai locali e agli yachts più grandi. La cittadina non è interessante salvo che per alcune costruzioni del periodo italiano che hanno ancora le ceramiche che indicano la funzione dell’edificio (per esempio, Regi Carabinieri) esattamente come a Leros.

21 agosto, Ormos Vathi, Pserimos

Con un’ora di navigazione siamo nella bella baia di Vathi su Pserimos, che si rivela meno ridossata del previsto con raffiche di catabatico fino a 20 nodi. Di Ormos Vathi abbiamo già parlato qui.

22 agosto, Mandraki Kos

Partenze e arrivi dall’Italia e quindi si ormeggia al Mandraki di Kos. Del porto di Kos abbiamo già parlato qui.

23 agosto, Ormos Krevatia, Kalymnos

Andiamo verso la costa sud di Pserimos: costeggiando l’isola qualche giorno prima avevamo notato che la baia senza nome che si affaccia sull’isolotto di Krevatia, è meglio ridossata di Ormos Vathi. Ancoriamo su un fondale di sabbia di 6 metri buon tenitore (sotto, la spiaggia).

Pserimos

Alle 16,00 va via un caicco ormeggiato con ancora e gavitello a poppa. Subito ci spostiamo per prendere lo stesso posto: in questo modo abbiamo il vento da poppa che fa forza sul gavitello ben ancorato con catena.

Pserimos

Sopra, Mashi all’ancora con il gavitello che funge da cima di poppa e sotto, una panoramica della baia con l’isolotto di Krevatia mentre la montagna in fondo è Kos.

Pserimos

Rispetto a Ormos Vathi la baia risulterà più ridossata per il vento “medio” ma la raffiche saranno altrettanto forti se non di più: con un forza 5 in mare aperto, abbiamo misurato raffiche fino a 30 nodi.

dal 24 agosto al 10 settembre

Gironzoliamo tra le isole a nord di Kos, ci fermiamo per 1 settimana a Lipsi e facciamo ad Arki l’ultima notte in un porto. Domani baia e giovedì 12 settembre abbiamo l’appuntamento per l’alaggio della barca.

11 settembre mattina, Arkangelos, Leros

Il “velista di Kos” ci ha suggerito di visitare la baia di questo isolotto che sta giusto davanti al cantiere ex Agmar. La baia è molto bella con acqua trasparente.

Arkangelos

Il fondale però non è dappertutto tenitore. La nostra ancora è finita sotto una roccia circondata da sabbia dura: dovevamo fermarci per pranzo e nuotata quindi non abbiamo rifatto la manovra. Abbiamo però visto alcune barche che hanno tentato l’ancoraggio più volte. Bisogna quindi cercare con grande pazienza il posto giusto. Fondale di circa 5 metri.

Arkangelos

A terra un ristorante (nella foto sopra). Sulla sinistra della baia grande c’è una baietta con fondale di sabbia buon tenitore ma con 2 barche è già piena. Il 13 settembre, quando noi avremo già la barca a terra, “il velista di Kos”, passerà qui la notte e ci manderà il seguente uozzapp: “Ti confermo la baia è sicura anche con più di 30 nodi (tutto il giorno e la notte) anche da NE che entrava un minimo di mare. Oggi uscita inquietatante… il canale con onde alte e vento a 35…. il mio motore solo 29 cv… ho aperto mezzo fiocco per avere grip!!! Poi da Pandeli si è sceso bene!!!”

11 settembre sera, Partheni, Leros

Nel pomeriggio ci spostiamo a Partheni, in prossimità del cantiere.

Partheni

La baia non è bella per nuotare ma come ridosso è fantastica: ancora su un fondale di 7 metri, fango, ottimo tenitore.

12-17 settembre, Leros

Leros

La barca è a terra, il viaggio a vela 2019 è finito. Ci fermiamo qualche giorno a Leros per preparare la barca per l’inverno.

Leros

Il cantiere è attaccato all’aeroporto: ecco l’aereo che il 18 ci porterà ad Atene da dove prenderemo il volo per Milano.

Leros

Sopra la chiesetta di Sant’Isidoro e sotto i mulini e il castello a Panteli.

Leros