dal Gargano a Bari

Margherita di Savoia ci accoglie con il suo porto canale
e l’ultimo lembo di salina.
Alla prima rotonda abbandoniamo la strada e saliamo sul bel lungomare.
Senza gli ombrelloni, la spiaggia e il mare oggi sono bellissimi.
Alla fine del lungomare torniamo in strada e alla rotonda seguiamo l’indicazione “mare” invece che Barletta. Incuriositi dal cartello “kite surf bar” prendiamo una deviazione verso la spiaggia e troviamo un posto molto carino con una vista magnifica sul Gargano.
Torniamo indietro e proseguiamo verso la foce dell’Ofanto su una strada di campagna un po’ dissestata e con un vasto assortimento di immondizia. Costeggiamo l’argine dell’Ofanto, che più che un fiume è un rigagnolo, e sbuchiamo sulla strada principale in prossimità della statale 16 che prendiamo in direzione Barletta. Dopo circa un chilometro, subito dopo il ponte sull’Ofanto, prendiamo a sinistra in direzione “Fiumara”. Pedaliamo su asfalto tra i campi
fino a ritrovare il mare.
Dopo circa 1 chilometro, approfittiamo dell’assenza di ombrelloni e persone e ci lanciamo verso la battigia
pedalando in riva al mare. In prossimità delle canne nella foto sotto
dobbiamo risalire sul lungomare per la presenza di un canale che scarica acque puzzolenti. Il lungomare è molto bello
e termina nel porto.
L’area antistante il porto è adibita a parcheggio ed è percorsa da una ciclabile che termina sul lungomare sud di Barletta.
Il lungomare sud è aperto al traffico veicolare e lo percorriamo tutto fino a quando diventa una stradina
che poi svolta verso l’interno. Al primo incrocio troviamo una ciclabile su marciapiede
che termina su una strada di campagna. Dopo 200 metri giriamo a sinistra su uno “sterrato-asfalto” che ci riporta al mare.
La strada si allontana dal mare prima in mezzo alle canne
e dopo in mezzo ai campi. Facciamo una deviazione per la riserva naturalistica “Boccadoro”, una grande sorgente di acqua dolce
che finisce subito in mare.
Torniamo indietro e sbuchiamo sulla ex statale 16 in mezzo all’orrenda periferia industriale di Trani. Appena possibile cerchiamo di raggiungere il mare, anche con qualche senso vietato, e troviamo il bellissimo castello.
Subito dopo la magnifica cattedrale.
Giriamo intorno alla chiesa da destra
e raggiungiamo la diga foranea per una foto dell’ingresso del porto.
Scendendo dalla diga e rimanendo sul molo, raggiungiamo il porto interno.
Dal porto di Trani
e dirigendoci verso sud in senso vietato, raggiungiamo dopo 100 metri la ciclabile lungomare (sarebbe stato più bello percorrere la villa comunale ma l’accesso lato porto era chiuso).
La pista segue tutto il lungomare
fino al promontorio di Santa Maria di Colonna (a sinistra nella foto sopra). Prendiamo a sinistra la strada che porta alla chiesa e scendiamo su una passeggiata
che gira intorno al promontorio.
Un piccolo tratto di marciapiede e arriviamo a una passeggiata pedonale che facciamo ugualmente.
Un po’ di sterrato
e poi a destra per raggiungere la provinciale (lo sterrato lungomare è sbarrato poco più avanti). Dopo 2 chilometri di provinciale sfruttiamo la prima possibilità di raggiungere il mare entrando con prudenza a sinistra in un senso vietato. Superiamo un cartello di strada senza uscita e siamo di nuovo sul mare.
Una piccola passeggiata pedonale a destra ci permette di raggiungere la strada. Ora dobbiamo percorrere 600 metri in senso opposto per raggiungere la ciclabile.
La pista ci accompagna per tutto il lungomare nord di Bisceglie
fino al porto.
Superiamo il porto con un bel tratto ciclopedonale
e facciamo un breve percorso su strade interne per poter raggiungere il lungomare sud. Questa volta il senso unico è a nostro favore all’inizio, poi dobbiamo salire sul marciapiede dove c’è una striscia di mattoni rosa a indicare una potenziale ciclabile (non abbiamo visto i relativi cartelli). Dietro il “new jersey” della foto sotto
inizia uno splendido sterrato sul mare.
Lo sterrato è magnifico e si snoda prima un po’ arretrato
e poi direttamente a picco sul mare.
Godiamo del magnifico paesaggio
e poi dobbiamo lasciare il mare in corrispondenza di due trulli bianchi.
Ora pedaliamo su asfalto e dopo un’ultima occhiata alla baietta di “pantano”
torniamo sulla provinciale. Dopo 2,5 chilometri svoltiamo a sinistra su una stradina asfaltata e torniamo sul mare. Prima di proseguire verso sud prendiamo a sinistra per verificare che non ci sia sfuggita una possibilità di “lungomare”: la strada si interrompe all’altezza della torre sotto e quindi torniamo indietro.
Pedaliamo verso sud con il mare alla nostra sinistra (foto in senso opposto, come altre, per ragioni “solari”)
fino a Cala San Giacomo (sotto)
dove torniamo sulla provinciale (ex statale 16). Dopo 700 metri prendiamo a sinistra verso un santuario e pedaliamo su strada secondaria fino al porto di Molfetta.
La presenza di alcuni cantieri ci costringe a un piccolo giro interno prima di tornare al porto (piccolo tratto in senso vietato).
Pedalando sul molo raggiungiamo la cattedrale (sopra) e entriamo nel piazzale a sinistra della stessa (sotto).
Quindi ci inoltriamo nel centro storico di Molfetta.
Sbuchiamo nella piazza sotto
e prendiamo a sinistra per andare sul lungomare sud di Molfetta.
Ritardiamo il più possibile l’obbligato ritorno sulla provinciale grazie a una stradina di campagna.
Dopo 3 chilometri di provinciale larga e non molto trafficata, approfittiamo di un passaggio pedonale che interrompe lo spartitraffico centrale per infilarci a sinistra in un senso vietato e raggiungere il mare.
Il lungomare nord di Giovinazzo è un senso unico da sud a nord dotato di una “corsia parcheggio”: quest’ultima fuori stagione è vuota e quindi percorribile. Inoltre dopo i primi 100 metri si può anche salire sul marciapiede e inizia una ciclabile disegnata sull’asfalto.
Cominciamo a scorgere in lontananza il duomo della cittadina
e tra marciapiede e ciclabile raggiungiamo il porto di Giovinazzo.
Anche qui per raggiungere la zona pedonale il senso unico è opposto. Dalla zona pedonale fotografiamo ancora il porto
e poi entriamo nel centro storico.
Sbuchiamo sul lungomare sud di Giovinazzo, breve pedalata verso il porto
e poi torniamo indietro per prendere la ciclabile che ci porterà a Santo Spirito.
Proseguiamo sulla ciclabile lungomare
e poi dobbiamo tornare sulla provinciale dove troviamo una ciclabile.
Dopo 4,5 chilometri di ciclabile torniamo sul mare a Bari Santo Spirito.
Con un lungomare arriviamo al porticciolo
dove incontriamo una ciclabile che ci permette di superare il senso unico opposto portandoci sul lato sud del porto.
Ora proseguiamo, sempre sul lungomare, verso il porticciolo di Palese.