Scavalchiamo il Po sulla ciclabile affianco alla strada statale,
scendiamo sul lungofiume
e pedaliamo su asfalto nel Parco al Po. In corrispondenza di un parcheggio finisce l’asfalto e inizia uno sterrato
che ci permette di sottopassare l’autostrada. Lo sterrato ci porta fino a un ponte su una roggia e poi, su asfalto, arriviamo a un parcheggio in corrispondenza di un porto fluviale.
Di fronte abbiamo un’osteria. La ciclabile ufficiale si prende a sinistra dell’osteria: noi invece prendiamo un sentiero a destra dell’osteria.
La pista, tutta nel bosco, è di sabbia dura, probabilmente impraticabile in caso di pioggia. Sono i 3 chilometri più belli dell’intero percorso.
La pista sabbiosa finisce sull’asfalto con una leggera salita.
Da ora fino a Casalmaggiore, pedaleremo sempre su un argine
e quasi sempre lontano dal fiume. Incontriamo la pieve di Sommo con Porto
e ritroviamo il fiume a Isola Pescaroli.
L’argine ci porta nuovamente lontani e ogni tanto si incontra un borgo (sotto, Solarolo Monasterolo).
Comunque si pedala piacevolmente e la posizione sopraelevata ci offre una bella vista sulla campagna coltivata. Arrivati a Casalmaggiore
ritroviamo il Po.
Pedaliamo per un po’ sull’argine costeggiando Casalmaggiore, poi scendiamo per sottopassare due ponti e riprendiamo l’argine, asfaltato e aperto al traffico, subito dopo il paese. Continuiamo così fino a Cicognara
dove l’argine diventa ciclopedonale con asfalto grezzo.
A Viadana non seguiamo i cartelli della ciclabile ma continuano su un argine di pietrisco
e poi scendiamo in strada per passare nel bosco evitando un lungo giro. Dopo 500 metri di asfalto prendiamo uno sterrato a sinistra (sotto un ponte stradale)
pedalando in un bosco. Prendiamo a sinistra (foto sotto)
e ritroviamo la stradina bianca che funge da ciclopedonale.
In lontananza scorgiamo la chiesa di Buzzoletto dove riprendiamo l’argine.
Facciamo un largo giro lontano dal fiume pedalando “sopra” paesini protetti dall’argine, tra cui Pomponesco (sotto).
A Dosolo l’argine si avvicina al Po
per allontarsene subito:
rivedremo il fiume solo alla confluenza con l’Oglio. Dopo Villastrada la pavimentazione dell’argine diventa di pietrisco
molto fastidioso: noi l’abbiamo fatto fino a Cizzolo ma in realtà non ne vale pena. Meglio scendere prima, pedalare dentro Cizzolo e risalire l’argine asfaltato che dopo un po’ diventa strada provinciale. Dopo 2 chilometri di provinciale, siamo a San Matteo delle Chiaviche dove incontriamo la ciclabile
che abbiamo già precedentemente percorso nel nostro itinerario “Lombardia centrale”.
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